Venerdì 22 Novembre 2024

Oasi Lago Salso una risorsa da valorizzare…anche “in economia”

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Il piano di spending review dell’agosto 2014, auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa 8.000 a circa 1.000. La legge di stabilità per il 2015 ha imposto agli enti locali, l’avvio di un “processo di razionalizzazione” che potesse produrre risultati già entro la fine dell’anno in corso. Lo scopo del provvedimento è di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato. Questi gli obiettivi posti dalla legge nazionale recepiti sin dallo scorso aprile dal nostro Comune con la cessione a favore del Parco Nazionale del Gargano dell’86% delle quote possedute della Società Oasi Lago Salso SpA. Una cessione di gestione e non di proprietà. Disponendo già del 10%, il Parco del Gargano deterrà il 96% delle quote ed il rimanente 4% sarà conservato dal Centro di Studi Naturalistici di Foggia. Il Lago Salso è una zona umida costiera che oltre ad essere d’Importanza Comunitaria (SIC) è zona di protezione speciale (ZPS) che rientra nel territorio del Comune di Manfredonia e nella perimetrazione del Parco Nazionale del Gargano. Nei 1.040 ettari dell’Oasi, si alternano canneti e specchi d’acqua che accolgono, sia nei mesi invernali che in quelli estivi, moltissime specie di uccelli. Prima della bonifica, nella stessa area occupata oggi dalla palude, vi era il cosiddetto Pantano Salso. Il Pantano era formato dalla commistione e dallo spandimento delle acque dei torrenti Candelaro, Cervaro e altri piccoli corsi d’acqua. Nonostante le tante bonifiche, l’area ha conservato aspetti naturalistici di grande pregio. Infatti, per molti anni la palude fu utilizzata come azienda faunistica venatoria, denominata “Daunia Risi”. Una grande risorsa del territorio di cui il nostro Comune (per legge) si sbarazza ben volentieri, vista la sua complessa gestione e la nota capacità dei nostri “uomini pubblici” abili nel gestire le nostre ricchezze facendogli produrre debiti. Aree come queste oltre ad attrarre uccelli e turisti, sono importanti attrattori di finanziamenti pubblici, nazionali e comunitari per progetti di tutela e valorizzazione. Sino ad oggi tanti i progetti realizzati ed i milioni di euro transitati attraverso queste paludi, alcuni utili altri futili. Vedremo cosa sarà capace di fare il soddisfatto Presidente del Parco del Gargano, l’Avv. Pecorella, ex consigliere comunale di (ex) opposizione forzista: “Le potenzialità dell’area non sono solo quelle ambientali, ma su queste possono e devono costruirsi percorsi economici ed occupazionali duraturi perché sostenibili. L’Oasi Lago Salso deve sviluppare capacità attrattiva puntando sui suoi punti di forza. L’Ente Parco si sta assumendo una grande responsabilità nel proporsi come gestore unico dell’area che presenta criticità dovute all’attenzione nel passato di dover garantire forme di gestioni incompatibili tra loro, attraverso il cumulo di progetti e convivenza eterogenea ed autarchica di enti ed interventi. Bisogna realizzare investimenti che attraggano flussi turistici, in maniera più importante; – continua l’abile oratore Pecorella – bisogna risolvere i problemi legati alla gestione di tanti immobili in possesso ad altrettanti enti ed organizzazioni che non dialogano tra loro; bisogna razionalizzare le spese puntando al valore del capitale umano e non al suo sottosviluppo; bisogna valorizzare il merito dei tanti giovani che hanno acquisito competenze nel settore e che devono diventare motore propulsore di innovazione. Per far questo ho chiesto ed ottenuto l’attenzione di un’amministrazione scevra dal condizionamento politico di uomini sordi, se non attenti al loro piccolo orto. Per quanto mi riguarda, sono sempre stato e sono tuttora disponibile al confronto con tutti, ma con tutti coloro che non facciano perdere più tempo alla nostra comunità e su di essa e sui suoi giovani vogliano puntare, seriamente”. Ci auguriamo che il percorso di razionalizzazione della spesa e delle opportunità pubbliche continui. Rimangono partecipate del Comune di Manfredonia il GAC (10%), il GAL (10,9%), l’inutile scatola vuota dell’Agenzia del Turismo (51%) e le “ricche e chiacchierate” ASE (100%) e GESTIONE TRIBUTI (58%). Su queste ultime due non si è voluto e “potuto” razionalizzare la spesa per questioni di equilibri politici e rimangono ancora oscuri gli organigrammi ed i costi sopportati da tutti noi per le brillanti menti che li gestiscono. Largo ai giovani e come dice il nostro amato Sindaco: “…il problema non è la fuga di cervelli, ma l’incapacità di farli tornare in patria”.

Raffaele di Sabato

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