Estrazione nel mediterraneo: evitiamo allarmismi ma non abbassiamo la guardia

Nella prima decade di agosto, sulla costa garganica fu avvistata dalle coste garganiche una piattaforma, un jackup, probabilmente proveniva dall’Abruzzo, al largo della Costa dei Trabocchi (a San Vito in provincia di Chieti) utilizzato per lo smantellamento della piattaforma Ombrina2 sita nell’area della Grecia. Qualche giorno fa, una grossa nave, la Involi Ivory battente bandiera italiana, lunga 90 metri per una larghezza di 19, con oltre 40 uomini di equipaggio, proveniente da Ravenna, ha trovato riparo nella rada del Golfo di Manfredonia a causa delle avverse condizioni meteo. La nave a supporto di una piattaforma sita a 25 miglia dalla costa sipontina ha destato preoccupazioni che hanno allertato immediatamente il Sindaco di Manfredonia che unitamente al coordinatore della rete No Triv, Raffaele Vigilante, hanno acquisito informazioni sulle attività delle imbarcazioni. “La nave che alcuni giorni fa si era fermata nel Golfo di Manfredonia non ha nulla a che vedere con le trivellazioni nel mare Adriatico, si tratta semplicemente di una nave appoggio che transitava in acque internazionali per dei lavori ad un cavidotto tra Montenegro e Italia”. E’ quanto ha dichiarato Raffaele Vigilante. “Non creiamo allarmismi ma allo stesso tempo non dobbiamo abbassare la guardia a tutela del nostro mare già fortemente martoriato. La Rete No Triv non abbassa la guardia, anche perché nei giorni scorsi sono state rilasciate concessioni alla Nothern Petroleum e alla Geo Spectrum, e poi da oltre una settimana all’orizzonte notiamo un forte traffico di navi geosismiche ben oltre il limite delle 12 miglia”.