Mercoledì 27 Novembre 2024

La contraddittorietà di Peppino Dicembrino: Amministratore Unico, su nomina politica (di Silvio Cavicchia)

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L’A.U. dell’ASE è Peppino Dicembrino, persona professionalmente competente, in quanto ha svolto da sempre attività lavorativa e professionale nell’ambito della consulenza e gestione delle aziende. La sua è, tuttavia, una nomina politica e va quindi considerata anche per questo aspetto tanto più che ci fu un contrasto col Sindaco Riccardi in occasione dell’inopinato dimissionamento di Giandolfi da Assessore, esponente allora dello stesso partito di Dicembrino. Lo scontro fu tanto forte che il 1° tentò di far dimettere il 2°, non riuscendoci ed il 2° accusò il 1° di “ladro di democrazia”. Dicembrino si rivelò in quella occasione più forte politicamente di Riccardi, forse perché l’incarico di A.U. è irrevocabile od anche per altre ragioni sconosciute?

Ora è tutto tranquillo: baci ed abbracci, e qualcos’altro. Però la problematica politica resta e va esaminata spassionatamente, in tutte le sfaccettature. L’amministratore è unico ed è di nomina politica espressione della sola maggioranza e, quindi, non c’è alcun controllo da parte dell’opposizione all’interno dell’ASE, se non quello possibile all’esterno in consiglio comunale, che appare piuttosto remoto e debole, e, comunque, solo ex-post, a decisioni avvenute. Perciò appare più opportuno che a gestire l’ASE ci sia un organo collegiale, in cui ci siano esponenti della maggioranza e dell’opposizione, nominati ovviamente a titolo gratuito come dovrebbe essere per qualsiasi amministratore di cose pubbliche, dato che costui già guadagna tanto per la stima, per il prestigio sociale, per la considerazione, per il piacere ed i vantaggi oggettivi che derivano dall’esercitare un potere, per il grande valore che ha l’operare al servizio della comunità e del bene comune. Ciò sia per consentire controllo e contribuire all’indirizzo ed alla strategia di gestione dell’ASE sia per trasparenza e democrazia, dato che è il consiglio comunale espressione della sovranità cittadina, che, quindi, deve trovare una sua rappresentatività in un’azienda il cui capitale sociale è totalmente di proprietà pubblica comunale, e non della maggioranza politica che provvisoriamente governa. Inoltre in tal modo si eliminerebbe anche l’anomalia della presenza contemporanea di un Direttore Generale e di un A.U. di nomina politica, dato che oggi più che mai occorre una gestione manageriale dell’azienda, la quale va affidata al Direttore Generale, che ne risponderà nei confronti dell’organo collegiale (vedi ASL). Ovviamente si risparmierebbero anche sui costi di gestione. Questa trasformazione (organo collegiale di indirizzo e di gestione strategica dell’azienda e manager tecnico-professionale), appare oggi tanto più necessario alla luce dell’ampliamento dell’oggetto sociale.

 NEI PROSSIMI MESI L’ASE DEVE ESSERE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DI TUTTI.

Perciò nei prossimi mesi l’ASE deve essere al centro dell’attenzione di tutti, cittadini e politici di qualsiasi orientamento, affinché si caratterizzi non come un centro di potere clientelare ma come un’azienda effettivamente orientata a produrre un servizio migliore e redditività, per dare alla città quello che merita: trasparenza, speranze, prospettive ed un po’ di nuovo lavoro senza clientela e favoritismi. Occorre oggi più che mai un impegno collettivo dentro e fuori l’Ente Locale e le aziende partecipate, per promuovere approfondimenti, partecipazione, controllo sociale ed istituzionale. In tal senso è piuttosto problematica e grave la notizia secondo cui Manfredonia sarà uno dei comuni che subirà la sanzione più alta per non aver raggiunto l’obiettivo minimo prefissato in materia di percentuale di raccolta differenziata. Infatti con recente determina, la Regione Puglia ha approvato l’aliquota di tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani, dovuto per l’anno 2015, per il comune di Manfredonia pari a €25,82, a differenza di altri comuni, quali Mattinata (€22,59) o Monte Sant’Angelo e San Severo (€ 6,97). Ciò avrà una ricaduta sulla tasche dei manfredoniani? E soprattutto che conseguenze potrà avere per la possibilità di rilanciare la prospettiva e la redditività dell’ASE? Peppino Dicembrino e Angelo Riccardi possono finalmente ed esplicitamente dare una risposta pubblica, chiara e precisa, ciascuno per le competenze e per le responsabilità che ha?

Proporrà Peppino Dicembrino una sua riflessione sulle prospettive di sviluppo della nostra città?

A conclusione è da evidenziare un’ultima annotazione strettamente politica. Resta il fatto che Peppino Dicembrino sembra avere competenze, condizioni ed attività professionali-economiche, e soprattutto una storia politica rilevante e significativa (è stato Sindaco di Manfredonia!) che gli consentirebbero di muoversi ed operare in autonomia, uscendo fuori dai vecchi schemi ed interessi immediati dei potenti di turno. Egli ha anche un’età in cui i giochi politici affascinano (dovrebbero) meno che mai, dato che si è più interessati ad affrontare e risolvere problemi concreti, utili a migliorare le condizioni dei cittadini tutti, figli e nipoti. Egli è sicuramente in grado, se lo volesse e se i suoi amici, anche perché a lungo termine ne guadagnerebbero, gli lasciassero libertà di operare, di guardare lontano, di indicare una prospettiva di crescita di economicità e redditività dell’ASE, ed ancor più di sviluppo della città, data anche la sua conoscenza diretta, il suo legame tecnico-operativo col mondo delle aziende e del commercio da oltre quarant’anni. Mondo di cui conosce, quindi, il limite ed i pregi, l’evoluzione, i bisogni e le necessità, le condizioni per una loro possibile crescita, con una ricaduta positiva sull’aumento di lavoro ed occupazione che è l’esigenza centrale della nostra Manfredonia, senza logiche clientelari ma piuttosto tutelando e rilanciando il lavoro autonomo che è oggi più che mai una risorsa per il nostro territorio. Egli è sicuramente in grado di svolgere un ruolo politico più complessivo e più utile per la città, che non quello di essere al servizio dei potenti di turno (cosa che ha già dimostrato), relegato in un ambito ed una funzione che francamente pare riduttiva, al di là dell’indubbio vantaggio economico che ricava, di cui, tra l’altro, non ne ha neanche personalmente bisogno. Ciò anche al fine di sfatare la prevalente opinione pubblica politica e quella di chi governa la città secondo cui la politica è solo e semplicemente la cura dei propri interessi personali. Avrà Peppino Dicembrino il coraggio di proporre una sua riflessione sulle prospettive di sviluppo della nostra città, su cui aprire un dibattito pubblico, partecipato, pluralistico, riaffermando il valore nobile della politica?

 Silvio Cavicchia

Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia”

silviocavicchia@gmail.com

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Commenti

  • Eh si le allodole volano…cari manfredoniani continuate a sognare, tanto chi maneggia festeggia…..

    vaituavantikeamemivienedaridere 30/01/2015 16:01 Rispondi

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