Oggi è il secondo giovedì grasso del 2015 e non c’era giorno migliore per iniziare a raccontare con le nostre immagini la storia e le tradizioni del nostro Carnevale.
Spazio quindi ad una tradizione scomparsa ormai dai vari anni : “I SOCE” ( le socie ).
Il significato sulla denominazione di “giiuvvedi grasse” va riposto nella considerazione che dalla metà di gennaio e per tutto il mese di febbraio , in molte famiglie contadine vi era l’usanza di ammazzare il maiale , il che significava provvidenza e benessere per tutto l’anno.
In molte case era usanza di allestire la “socia”, ogni giovedì grasso, si liberava una stanza dai mobili, e dopo aver ballato il tutto ritornava al loro posto. Le socie erano allestite con stelle filanti, festoni, maschere di carta e sedie che venivano “azzecchetè” al muro lungo il perimetro della stanza ; erano frequentate da uomini e donne il cui numero variava a seconda della grandezza del locale o della stanza.
Nei giorni di Carnevale, allorquando il numero dei partecipanti era più numeroso, l’accesso alle socie era libero a tutte le maschere che tradizionalmente facevano “u bbàlle pe chèse” (il ballo per casa ), che si teneva dal primo pomeriggio fino alla mezzanotte.
Foto Anteprima Carnevale 1926 “A sòcè de Taline Melene” in casa di Gaetano Milano in corso Manfredi 108. Al centro in piedi Gaetano Milano.
Tratto dal profilo Facebook “La mia Manfredonia”
In questa foto, mia madre Rosa Foglia, mio zio Angelo Foglia, le mie zie Elena Foglia ed Elvira Salvetti.
Oggi e’ il secondo giovedì grasso del 2015