Giorgio Sangalli nella foto è una sedia vuota, che per i lavoratori della Manfredonia Vetro segna la distanza del patron e al tempo stesso il posto che gli lasciano riservato. Stagionati preti rossi difendono a gran voce i diritti dei lavoratori oppressi, ultra liberisti inneggiano al diritto divino dell’imprenditore di disporre come meglio crede della sua proprietà privata, e tutti in coro cantiamo le eterne mancanze della classe politica e magari anche, solo quelli meno alla moda però, qualche nostro vizietto antropologico. Quindici anni fa Sangalli vide sulla mappa dov’era il Golfo di Manfredonia, nello stesso punto in cui è oggi, cioè lontano dai mercati di sbocco del centro-nord Europa. L’imprenditore è arrivato da noi, poco attrattivi come siamo, comprensibilmente allettato dai contributi pubblici, i 70 milioni assegnati alla Sangalli Vetro Manfredonia dal 1° Protocollo aggiuntivo al Contratto d’Area (2° e 3° Protocollo assegnarono oltre 10 mln alla Zadra Vetri e quasi 3 mln alla Sangalli Vetro Satinato). Contributi che gli hanno consentito di assorbire in gran parte il rischio d’impresa. Posto che “l’iniziativa economica privata è libera”(art. 41 Cost.) e dunque Sangalli ha pieno diritto di gestire la sua impresa secondo le sue logiche, l’interrogativo è tutto nostro: come porci ora nei confronti di chi abbiamo finanziato allo scopo di creare ricchezza sul territorio? Considerando almeno tre punti critici: la gestione dell’impresa è affare dell’imprenditore; la crisi del mercato edile è un dato di fatto, così come l’indebitamento del gruppo; il territorio non ha sviluppato le promesse infrastrutturali. Le istituzioni cofinanzieranno il rifacimento del forno, ma ciò non modificherà i numeri della crisi: i 900.000 € approvati in bilancio come atto di indirizzo politico (cioè solo se il forno si farà davvero) esprimono la stessa dinamica. Presenza delle istituzioni ma scarsa possibilità di influire. La questione profonda non riguarda né il conflitto capitale/lavoro, affossato dai tempi, né la cattiva gestione pubblica, marginale in fenomeni di portata globale, bensì quale prospettiva adotteremo per inquadrare i problemi.
Massimiliano Rinaldi