“Cancellare l’aumento dell’IVA sulle nuove case era indispensabile per evitare ulteriori danni ad un settore già in grande crisi”. Lo affermano i deputati Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, e l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, commentando gli interventi di modifica allo Sblocca Italia indicati dalla Commissione Bilancio e recepiti dalla Commissione Ambiente.
“Un emendamento del M5S prevedeva di finanziare il taglio dell’IVA sui lavori di ristrutturazione con un incremento della stessa imposta sulla vendita di nuove case – spiegano Bordo e Mongiello – Previsione applicata indifferentemente a imprese e cooperative edilizie e senza alcuna valutazione degli effetti su un comparto gravemente colpito dalla crisi economica e finanziaria.
Le case invendute in Italia sono ormai quasi 150.000, mentre il settore edile ha fatto segnare una contrazione dell’occupazione pari a circa 500.000 unità e la riduzione del 30% del fatturato a causa del fallimento di circa 120.000 imprese dall’inizio della crisi.
Al contrario, è più che opportuna la norma che garantisce lo sconto fiscale a chi acquisti una casa nuova per fittarla a canone concordato nei successivi 8 anni.
Preservare il suolo dall’aggressione degli speculatori – concludono Michele Bordo e Colomba Mongiello – è cosa diversa dal colpire un’intera filiera produttiva”.