Domenica 24 Novembre 2024

La Politica che sarà, la Politica che vorremmo…

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L’appuntamento elettorale per il rinnovo del governo cittadino si avvicina sempre di più e parallelamente crescono le fibrillazioni politiche in vista della consultazione popolare più importante per la città. Al momento in verità ad essere in agitazione sono le acque sul versante centrosinistra, visto che quelle del centrodestra, ipotetico primo competitor, sembrano apparentemente immobili. Nel Partito Democratico, formazione maggioritaria a Palazzo San Domenico, è aperto da tempo un ampio dibattito riguardo al candidato sindaco. Un settore del partito ha messo nel mirino la leadership di Angelo Riccardi, che come da statuto ha ripresentato la propria candidatura. E l’ha messa in discussione avanzando la proposta delle primarie, per verificare le forze in campo mettendo sul tavolo in alternativa il nome dell’attuale assessore ai lavori pubblici Salvatore Zingariello. Dall’altra parte si sostiene invece che le primarie non sarebbero necessarie visto che il candidato designato dalle varie compagini della coalizione ‘Manfredonia Viva’ è il sindaco uscente. Otto partiti infatti hanno esplicitamente confermato il proprio appoggio a Riccardi, ‘minacciando’ una diversa collocazione da quella attuale in caso di mancata riconferma. A favore di un Riccardi bis anche, ad esempio, due compagini di assessori ‘defenestrati’ nel corso dell’attuale mandato: Sel di Anna Rita Prencipe e la neonata “La Speranza” di Nunzio Giandolfi. Un blocco concorde nel valutare positivamente questi quattro anni e mezzo di governo cittadino, di fatto lasciando come unica opposizione la minoranza interna del partito che, pur con qualche distinguo, ha parlato di criticità nella gestione della cosa pubblica, come scritto anche nel documento avanzato per la richiesta delle primarie. Dunque Riccardi contro Zingariello, primarie sì o primarie no, in un balletto a volte più tattico che concreto, difficile da decifrare se poi la partita si gioca tra sindaco ed assessore che hanno condiviso compiutamente tutte le decisioni di questi anni, a meno che non si voglia inserire questa disputa in quella per le elezioni regionali 2015, con gli stessi che appoggiano Riccardi (onorevole Bordo in primis) intenzionati magari a sostituire a Bari Franco Ognissanti con l’ex sindaco Paolo Campo. E poi ci sarebbero gli avversari non interni al Pd. Il centrodestra mai così silente ed incapace, al di fuori della sparuta rappresentanza in Consiglio comunale, di abbozzare una benché minima idea di alternativa, con un’inspiegabile tattica attendista e con la concreta possibilità di replicare a livello locale le diatribe tra Ncd e Forza Italia. Poi le civiche, come la neonata ‘Manfredonia Nuova’ o compagini come il M&C e il Movimento Democratici Autonomi, critiche sì (a mezzo stampa) verso l’attuale amministrazione ma con un radicamento territoriale pressoché nullo. Capitolo a parte invece quello per gli attivisti dei Sipontini a 5 Stelle, che proveranno a ritagliarsi un loro spazio, facendo leva sulla popolarità del movimento a livello nazionale, e puntando sulla freschezza di volti nuovi per la politica locale. In buona sostanza a Manfredonia non esiste un’opposizione vera, con una credibilità che vada oltre le sembianze di un cartello elettorale, con funzioni perlomeno di pungolo e sentinella, cosa che servirebbe anche alla maggioranza, perché il dibattito, anche aspro, è l’insostituibile pilastro per una sana democrazia. Perché se proviene dall’interno diventa spesso solo voglia di alternanza, ma non contrapposizione sana ed alternativa, fatta di idee e proposte. A meno che non si voglia catalogare come “oppositori” i leoni da tastiera, buoni per ogni stagione nell’esercizio del chiacchiericcio-insulto senza mai una vera esposizione, impegnati come sono a nascondersi dietro i loro anonimi lamenti. Allora non resterebbe che l’informazione a mettere in campo un confronto critico e ad esporsi, mettendoci la faccia, nell’esercizio più costruttivo della democrazia: la discussione, in tutte le sue forme.

Graziano Sciannandrone

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