Giovedì 21 Novembre 2024

Caro Sindaco ti scrivo…

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Di quei tre pesci rossi che facevano bella mostra nella vaschetta del polpo, roteando nell’acqua fredda insieme ad un paio di carpe. Li guardavo ogni giorno passando e li accudivo con lo sguardo mentre dicevo tra me: com’è possibile che ancora li ritrovo, con la livrea fiammeggiante, senza che nessuno abbia avuto mente di portarseli ad impreziosire l’ampolla di casa; non siamo a Manfredonia, dove molti hanno pensiero che la roba comune sia roba di nessuno? Poi passavo di nuovo e mi acquietavo alla bellezza di quei graziosi pesciolini guizzanti.

E ci sono andato anche l’altro giorno, per guardare nella vasca, dove il pescatore èsempre intento ad infilzare la sua preda, ma nonostante la mia attesa, non ho più visto i miei beniamini. Capisci, Sindaco? Ancora una volta l’atavica maledizione dell’incultura si è compiuta, senza che nessuno ne fosse scandalizzato: ognuno ha continuato a starsene seduto alla propria panca che fa corona alla vasca, pensando che, in fondo, non era avvenuto niente di sconveniente. Forse un bambino voleva i pesciolini ch’erano là, liberi; così una mano premurosa li ha presi. Dov’è lo scandalo?

Già, dov’è lo scandalo? Così ragionano in tanti, ignorando che non ci sarebbe società senza il senso del diritto, dal quale apprendiamo che la libertà di ognuno si ferma laddove inizia la libertà degli altri. Ed è proprio dalla mancanza di rispetto per il bene pubblico ch’ènata la caccia di frodo e la pesca devastatrice; è nato l’abusivismo edilizio che costruisce laddove non si potrebbe, sommergendo sotto montagne di cemento le nostre vestigia, le ricchezze ambientali, le scogliere, le spiagge ed il nostro mare, rendendo privato quello ch’èpubblico e nascondendo alla vistaogni bellezza. Tutto è così. Sembra una gara a chi fa prima. Se c’è un luogo bello, ameno, dove chiunque amerebbe stare, ecco giungere il solito prepotente che dice, questo è mio perché l’ho visto prima io e seppure l’avete visto voi prima di me avete fatto male a non impossessarvene.

Purtroppo esiste, tu lo sai bene, questa idea della legge del più forte, che ha dispregio delle regole di civile convivenza, e tu sai quanto ciò deturpi la città e ne danneggi l’economia. Non per niente la casa che tu abiti si chiama Comune, perché è tenuta ad esercitare il diritto e gli interessi di tutti i cittadini. Che Dio ti assista nel vedere cosa è bene per la città e cosa invece non lo è affatto.

Cordiali saluti.

Italo Magno

italo@italomagno.com

 

Articolo presente in:
News · Piazza Duomo
  • Il sindaco vede solo le cose che servono a lui!!!!
    Speriamo abbia il coraggio di non ricandidarsi! ogni volta pensiamo che non ci sia peggio al peggio e sempre troviamo nel PD uno peggiore!!
    PD migliorare qualche volta no?

    giovanni 03/10/2014 13:50 Rispondi

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