“Abbiamo fatto il punto non solo sul danno che c’è stato in questi giorni sul Gargano ma anche sul danno incombente, quel danno cioè che potenzialmente potrebbe esserci nel caso ci fossero altre precipitazioni. Sono ostruiti i canali di scorrimento, sono devastati i sentieri e l’insieme della viabilità rurale, sono allagate le campagne e gli uliveti. Noi abbiamo fatto una prima ricognizione da cui emerge che le partite da giocare sono molteplici e sono quelle relative agli interventi di riassetto idrogeologico”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della riunione svoltasi questa mattina a Roma insieme con il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto, il coordinatore della Task force di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis, le strutture tecniche dei Ministeri interessati e gli assessori regionali, Giovanni Giannini, Fabrizio Nardoni e Leonardo Di Gioia.
“Poiché la Regione Puglia – ha ricordato Vendola – ha speso e impegnato tutto quello che era disponibile (siamo al primo posto in Italia per intensità di spesa sul dissesto idrogeologico), abbiamo bisogno rapidamente di far partire nuovi accordi con la destinazione di nuove risorse. Si è individuato, tra gli altri, il tema del danno all’agricoltura che chiede non solo il ristoro ai produttori e a coloro che hanno perso il raccolto, ma anche interventi che riguardino la devastazione di apparati produttivi, come gli uliveti”.
“Ho già concordato con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio – ha concluso Vendola – una riunione che si dovrà tenere nei prossimi giorni, mi auguro, a Palazzo Chigi. Abbiamo bisogno infatti che lo Stato, nella forma e nella sostanza, si metta sulle spalle il Gargano e lo accompagni verso la ripresa e la rinascita. A questo proposito vorrei sottolineare che c’è una parte del Gargano che continua ad ospitare e ad accogliere nuovi turisti. Occorre valorizzare anche il lavoro di chi oggi sta provando a ridare ossigeno, fiato e speranza ad uno degli angoli più belli del mondo”.