Venerdì 8 Novembre 2024

Truffa flaconi d'oro: procura Foggia chiede processo per 7 indagati. Per i pm la vicenda parte da Ospedale Manfredonia

0 0

 Sanità pubblica e truffa dei flaconi d’oro: procura di Foggia chiede processo per 7 indagati 

La truffa “abnorme” ai danni della sanità pubblica, secondo la Procura di Foggia, sarebbe partita dall’ospedale di Manfredonia, dove in tre anni sarebbero stati spesi 2,5 milioni di euro per acquistare disinfettante in quantità “abnorme” e a prezzi “gonfiati. Dove sarebbe bastato invece spendere ottomila e cinquecento euro. Ovvero novantacinque euro per ogni flacone da cinque litri.

Invece la Asl di Foggia ne ha acquistati ben mille e duecento, arrivando a tirare fuori in tre anni (dal 2009 al 2011) quasi due milioni e mezzo di euro di soldi pubblici. E pagando ogni singola bottiglietta (sempre da cinque litri) 1900 euro (Iva inclusa). La Guardia di finanza ha accertato anche si trattava di una fornitura inutile in quanto gli ospedali coinvolti nella truffa (Manfredonia, Lucera e San Severo) avevano la farmacia già provvista di tali prodotti. 

Ma non è tutto: un milione e mezzo di euro per i flaconi d’oro erano in realtà “ordini falsi”, “mai autorizzati” e pagati dal servizio sanitario con l’utilizzo di timbri e firme fasulli. Dunque, secondo i Pm, i tre ospedali di Capitanata per due imprenditori erano diventati rubinetti da soldi facili. Dove correvano tangenti, viaggi gratis e perfino buoni di benzina per i pubblici funzionari dell’ufficio “patrimonio” che “inventavano” gli ordini del disinfettante d’oro. Le indagini della Guardia di Finanza, che hanno portato al rinvio a giudizio per sette indagati tra pubblici funzionari e imprenditori, i quali il prossimo 24 settembre finiranno davanti al GUP., sono partite grazie ad un medico, un responsabile dell’’ospedale di San Severo, che davanti all’arrivo della prima fornitura di Trigene – questo il nome del disinfettante – con relativa bolla d’accompagnamento, è saltato sulla sedia davanti al prezzo d’acquisto. La nota è arrivata fino ai tavoli dell’assessorato regionale ed è poi finita in Procura. E da lì è partita l’inchiesta. L’imprenditore che ha “venduto” il disinfettante ad un prezzo “abnorme”, ora ha chiesto il patteggiamento.

 

Articolo presente in:
Cronaca · News
  • I nomi

    Anonimo 29/08/2014 10:30 Rispondi
  • Licenziate licenziate come succede nelle aziende private!

    Antonio 27/08/2014 0:22 Rispondi
  • devono essere pubblicati i nomi per cogna come ai tempi…. e

    licenziati immediatamente

    Anonimo 26/08/2014 18:51 Rispondi
  • Comunque hanno fatto male a truffare anche se, come dice Tagliente, non verranno puniti. Mi auguro, invece, che le responsabilità vengano, una volta tanto, accertate e che i colpevoli, se ancora in servizio, vengano licenziati.

    Futuromigliore 26/08/2014 7:42 Rispondi
  • Hanno fatto bene a truffare. Tanto sanno benissimo che non saranno puniti e continueranno a lavorare nella pubblica amministrazione. BRAVI.

    tagliente 26/08/2014 0:44 Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com