La trasformazione delle Province in Enti di secondo livello e il nuovo assetto della loro governance presentano molti aspetti positivi.” Lo dichiara il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi e parlamentare pugliese del Pd Ivan Scalfarotto, che aggiunge “Il fatto che il presidente sia scelto dai Consigli Comunali in ragione del loro peso demografico aiuta ad avere meno diaframmi e separazioni nel sistema degli Enti locali del territorio. Il presidente della Provincia, poi, deve essere una figura di sintesi in grado di essere punto di riferimento credibile per l’intera cittadinanza e per l’intero spettro delle forze politiche”
“Ritengo sarebbe miope e poco intelligente procedere per automatismi di casacca o di demografia” continua il sottosegretario. “Il ‘voto ponderato’, che fa giustamente contare di più il parere dei Consiglieri di un grande Comune rispetto ad un piccolo centro, deve essere applicato –giustappunto- con ponderazione.”
“Mi pare” dice ancora l’esponente Pd “che le forze politiche, a cominciare dal Partito Democratico, debbano avviare una discussione sull’agenda della nuova Provincia, a cominciare dalla programmazione di area vasta e dalla partita per i fondi europei. L’identikit del nuovo presidente” conclude Scalfarotto “sia esso un sindaco o un ex-consigliere provinciale, un esponente del centrodestra o del centrosinistra, scaturirà dalla nitidezza con cui saremo in grado di individuare un programma credibile.”