La città aggiorna il suo assetto urbanistico regolamentando l’introduzione dei chioschi per la vendita di prodotti di varia tipologia merceologica. Complessivamente ne sono previsti 25 distribuiti tra il Viale Miramare, il centro abitato, il Lungomare del sole e i nuovi comparti edilizi. Nel disciplinare tecnico descrittivo che accompagna il bando ad evidenza pubblica, per l’assegnazione delle 25 aree urbane sulle quali saranno istallati i rispettivi chioschi, sono spiegate le finalità che con tale provvedimento la civica amministrazione intende perseguire. Innanzi tutto quello “primario di favorire l’occupazione dei giovani o disoccupati”, ma nel contempo “svolgere un ruolo importante nello spazio pubblico, poiché l’inserimento di un chiosco e di una attività, opportunamente collegati al contesto esistente, può attivare flussi pedonali e dinamiche virtuose di partecipazione all’ambiente urbano da parte della collettività”. Non solo: “Nelle periferie urbane, in assenza di altri esercizi commerciali, il chiosco può rappresentare un utile presidio del territorio. Infatti, oltre al servizio diretto rivolto alla comunità, il chiosco può svolgerne uno non meno importante, di tipo indiretto, legato alla sicurezza, specialmente se opportunamente collocato in prossimità di aree verdi attrezzate. L’installazione dei nuovi chioschi a ridosso di aree verdi attrezzate, oltre a inibire atti vandalici, può favorire la piccola manutenzione dello spazio pubblico da parte del gestore, di concerto con la Pubblica Amministrazione”.
Sono principi elementari di urbanistica moderna che dovranno poi essere verificati, si spera positivamente, nella pratica.
Il disciplinare tecnico e gli allegati grafici che accompagnano il bando, definiscono le tipologie di chioschi ammissibili. “Tre tipologie – specifica l’assessore all’urbanistica Matteo Clemente -: tipo A, piante e fiori; tipo B, giornali e souvenir; tipo C prodotti alimentari, che si articola a sua volta in C1 prodotti preconfezionati; C2 preparazione e vendita alimenti, C3 somministrazione di alimenti in area attrezzata”.
Diversi anche i criteri per l’assegnazione delle aree. “Favoriti – spiega l’assessore – i giovani inoccupati (18-35 anni), specialmente se riuniti in gruppi informali, e i nuclei familiari con reddito basso. La dichiarata partecipazione del concessionario alla manutenzione dell’area pubblica limitrofa, sarà premiata con un punteggio fino a 25 punti”.
Le aree come individuate dalla pubblica amministrazione saranno messe all’asta e assegnate al maggior offerente. “Nelle aree più appetibili – rileva Clemente – dislocate sul lungomare, il rialzo sulla base d’asta, che vale 5 punti, non potrà essere inferiore al 50%. Altri riferimenti premianti sono la qualità del progetto, sia per gli aspetti paesaggistici di inserimento nel contesto urbano (10 punti), che per la qualità dei materiali e delle finiture (10 punti). Un intervento – annota l’assessore Clemente – che è volto a stimolare sviluppo e occupazione, ma anche a favorire la partecipazione dello spazio pubblico, in una città che da sempre vuole puntare sul turismo”.
Michele Apollonio
Foto tratta da luigi.altervista
Domanda ciliegia: se si vuole favorire in-occupati e/o disoccupati – a parte la delizia dello sbarramento anagrafico e la tempistica adottata- , nel senso di dare una mano “economica”, meglio per lievitare il loro reddito, che si presuppone inesistente o quasi, come faranno questi fortunati destinatari a “comprare” ed installare il chiosco balneare?
A menocchè il chiosco, comprensivo delle relative merci, non arrivi direttamente dal…cielo. Il classico panariello
Buona domenica
l’estate sta finendo, e come al solito, i programmi anzichè farli prima vengono fatti dopo, che utilità porteranno questi chioschi, con la fine dell’estate.
SI SPERA CHE NON DIVENTI UN ….ASSALTO ALLA DILIGENZA O UNA CORSA VERSO L’ELDORADO E CHE NON SI DETURPI E NON SI INGUACCHI LA CITTA’ CON SCONCERIE E BARRACCHE DI OGNI TIPO E SPECIALITA’ ALLA MANFREDONIANA….SPERIAMO BENE !!!!!!!!????????????
Insomma quelli dopo i 35 anni si possono tranquillamente andare ad impiccarsi!
Che schifo di nazione e che schifo di citta’!