Le parole e i numeri del Festival. Ecco il bilancio di previsione 2014 dell’Agenzia del Turismo

La pubblicazione del programma del Manfredonia Festival XIX edizione ha scatenato una ridda di polemiche che hanno evidenziato tanti aspetti di quello che anziché un gala del Turismo si propone come qualcosa molto simile ad una festa parrocchiale con tutto il rispetto e la ottima considerazione delle lodevoli iniziative messe in atto, senza clamori e senza soldi, da quelle istituzioni che incidono concretamente e positivamente su una parte fondamentale del tessuto sociale cittadino quale è quello, in modo particolare, dei ragazzi.

Va bene che una dozzina o su di lì di “commenti” e per di più anonimi non fanno testo, ma è pur vero che si è di fronte a una gran fusione innescata da chi avrebbe al contrario innanzi tutto badare alla chiarezza, alla trasparenza che sono sempre i presupposti della legalità e dunque del  rispetto che si deve ai cittadini in nome e per conto dei quali agisce chi è preposto al governo della città. Per inciso va ricordato che gli amministratori pubblici a qualsiasi livello e comunque scelti, sono al servizio dei cittadini e non sono di certo degli intoccabili fuori da ogni e qualsiasi doverosa anche se rispettosa chiosa: questa per quel che ci riguarda è finalizzata esclusivamente ad evidenziare situazioni che vanno attenzionate perché rispondano più e meglio alle esigenze della città e dei suoi abitanti.

Per tornare al Manfredonia Festival e all’Agenzia del turismo, non pare che ci sia quella invocata chiarezza. Come i lettori potranno verificare con i propri occhi, nel Bilancio di previsione Anno 2014 del’Agenzia del turismo pubblicato in calce, che come risaputo è il documento programmatico che ordina l’attività dell’Agenzia, dopo la sezione “Ricavi”, c’è quella dei “Costi” e tra questi, nell’”Area Eventi”, al “Carnevale di Manfredonia”, segue “Manfredonia Festival” con le specifiche delle spesa da fare per spettacoli, il Blues festival, eccettera per un importo di 60 mila euro. Segue quindi la Festa patronale, il Natale, per un costo complessivo di 434mila euro. Poi ci sono le spese per l’”Area Web”, l’”Area Marketing” e infine i “Costi generali e di gestione”. In totale 513mila euro. Per il 2013 il budget è stato di 410mila euro.

E allora a questo punto, letto il programma di attività dell’AdT, nasce più legittima la domanda: come mai è intervenuto l’assessorato alla cultura per organizzare spendendo 48mila euro più altre tre mila euro, quando era stato demandato all’AdT? E per le altre manifestazioni? Sarebbe altresì opportuno che i preposti facciano sapere, ai cittadini anche tramite ManfredoniaNews.it, cosa si fa per la “promozione del territorio”. Delle tante iniziative annunciate si aspetta che venga dato un riscontro, possibilmente numerico, dei risultati raggiunti. A proposito: i giornalisti pongono le domane le  risposte spettano a chi opera.

Sia chiaro che, quantomeno a chi scrive, interessa ben poco o niente se sia l’AdT o il Comune a organizzare eventi, così come non ci sono velleità di sostituire qualcuno, ma è di tutta evidenza che c’è qualcosa o forse più di qualcosa, che non va e noi che ci siamo assunti questo ruolo e che cerchiamo di svolgere nel migliore dei modi possibile (il che non vuol dire essere infallibili o depositari della verità assoluta), per quanto possibile sapere, cerchiamo di evidenziarla e di metterla a disposizione dei lettori che autonomamente faranno come fanno le propri valutazioni.

A questo punto mettendo da parte le parole, di seguito pubblichiamo il Bilancio di previsione Anno 2014 approvato dall’assemblea dei soci già da qualche mese. Buona lettura.

Michele Apollonio