“Non so se sia vero che la vittoria di Gino Bartali al Tour de France del 1948 riportò in Italia la serenità dopo le tensioni seguite all’attentato a Togliatti. Ma mi auguro che i gol di Marchisio e Balotelli possano quanto meno favorire un clima più disteso per i militanti e gli elettori del Partito Democratico di Foggia.” Lo dichiara Lorenzo Frattarolo, dirigente provinciale del Pd dauno, che aggiunge “La brutta sconfitta elettorale, che richiama tutti noi a responsabilità ed impegno, sembra essere stata invece l’innesco di un ordigno micidiale di rancori e parossismi che non serve a nessuno.”
“Sono un iscritto del Partito Democratico” prosegue Frattarolo “ed in quanto tale sono parte di una storia, di una comunità, di un patrimonio della democrazia italiana; non sono un picciotto che deve decidere se stare dalla parte di don Pietro Savastano o di Salvatore Conte nell’ultima puntata di Gomorra. È inammissibile che il confronto, anche appassionato, fra posizioni e opinioni diverse –che dovrebbero essere una ricchezza- degeneri in uno sterile muro contro muro, condito di insulti personali ed altri spettacoli indecenti.”
“Penso che nemmeno il più incallito ultras” sottolinea l’esponente Pd “immagini che una situazione del genere possa ulteriormente protrarsi. Sotto le macerie provocate da essa, infatti, rimarrebbero non solo le donne e gli uomini, i programmi e le proposte del Partito Democratico, ma anche le nostre comunità, affidate –è il caso del capoluogo- ad una destra troppo brutta per essere vera.”
“Nessuno di noi ha vinto” conclude Frattarolo “e la zuffa per stabilire chi ha perso di più mi sembra stucchevole. Mi pare sia più importante riscoprire il tanto che ci unisce, piuttosto che accapigliarsi su quello che ci divide. Lo dico in tono scherzoso, anche cogliendo lo spirito sdrammatizzante che Matteo Renzi ha voluto portare nella nostra direzione nazionale elogiando e rilanciando le Feste dell’Unità, ma lo dico con convinzione: per quel che riguarda me e quei pochi o molti amici che posso ambire a rappresentare, proclamo il disarmo immediato ed unilaterale. Non so se servirà, ma qualcuno deve provarci. Chi punta a vincere provocando l’annientamento dell’altro sta solo preparando nuove sconfitte per tutti.”