Per quest’anno stesse spiagge, stesso mare. Per l’anno prossimo è probabile che ci saranno delle novità. Per il 2020 l’intero settore della balneazione avrà un nuovo assetto regolamentato dal Piano comunale delle coste ormai alle ultime battute tecniche e amministrative. Il progetto del Piano comunale delle coste che si inserisce in quello più generale elaborato dalla Regione Puglia, è stato illustrato ai concessionari dall’assessore all’urbanistica Matteo Clemente e da Leonardo Rignanese progettista del Piano. “Che è lo strumento – ha spiegato Rignanese – di assetto, gestione e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell’ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all’accesso ed alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché di disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile anche in termini di sviluppo turistico del territorio”. Un intervento opportuno su una risorsa di grande valenza ambientale con implicazioni economiche di notevole respiro, fin qui lasciata praticamente al naturale decorso degli eventi e all’autogestione delle attività balneari. Una lacuna che sta per essere colmata per l’appunto dal Piano comunale delle coste. “Lo stato attuale della costa – ha rilevato Clemente – risente in generale di una disordinata evoluzione, effetto più di una sommatoria di interventi senza alcuna reciproca connessione che del prodotto di una logica di sistema basata su un corretto rapporto tra ambiente costruito e ambiente naturale. Il PCC vuole pertanto individuare – ha spiegato – in termini quantitativi e qualitativi i servizi minimi e le attrezzature ammesse per consentire un innalzamento della qualità dell’offerta turistica in particolare di quella balneare, mettere in relazione le aree nel loro complesso, con il sistema della viabilità pedonale e ciclabile, nel rispetto della normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche per la libera fruizione da parte di tutti i cittadini. L’obiettivo è insomma quello di monitorare costantemente tutta la costa al fine di evitare fenomeni di abuso e di deturpazione, con la predisposizione di strategie di difesa, di riqualificazione ambientale, laddove necessario, difendendo l’equilibrio morfodinamico dell’intera fascia costiera”. Il lavoro di rifinitura del Piano alla luce anche delle osservazioni dei concessionari demaniali, procede speditamente. Gli elaborati grafici del Piano sono stati ultimati e anche la parte normativa è quasi completa. È stata avviata la procedura di VAS (Valutazione ambientale strategica). Se non sorgeranno intoppi, il Piano potrà essere anticipato all’anno prossimo in attesa del termine ufficiale del 2020. La normativa prevede che tutte le concessioni andranno a bando. Saranno tuttavia salvi i diritti degli stabilimenti balneari esistenti. Il Piano sancisce il diritto di pubblico accesso al mare, con passaggi ogni 150 metri e definisce una quota ineliminabile di spiaggia pubblica, pari al 60% dell’intera costa. Un intervento questo provvidenziale visto che attualmente le aree di spiaggia pubbliche sono ridotte all’osso e gli accessi sono pressoché scomparsi. Il Piano introduce una terza tipologia, quella di “spiagge libere con servizi”, che potranno essere da subito messe a bando fornendo nuove opportunità di lavoro e sviluppo turistico di nuovi tratti di litorale. Si tratta di spiagge di libero accesso, non a pagamento, dove viene data la concessione per servizi privati (chiosco, bagni, deposito ombrelloni e attrezzature), in cambio della manutenzione e gestione del tratto di spiaggia.
Michele Apollonio