Venerdì 22 Novembre 2024

Il futuro della marineria guidato dalle giovani leve di Manfredonia (VIDEO)

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Venerdì 23 maggio al “nuovo mercato ittico” si è tenuto un incontro tra un gruppo autonomo di pescatori di Manfredonia per discutere sulle problematiche che attanagliano la nostra marineria divenute sempre più insostenibili, in quest’ultimi anni, complice l’aumento del gasolio e l’inasprimento delle direttive europee. Il gruppo ha espresso la volontà di costituire “un’associazione di pescatori” per poter far valere le proprie istanze alle varie istituzioni, presenti sul territorio, evidenziando le problematiche del settore che ciascun pescatore “da solo” non riuscirebbe ad affrontare. L’associazionismo è molto importante perché scaturisce quel meccanismo di auto-mutuo-aiuto in cui ciascun membro, scambiando reciprocamente le proprie idee, pensieri e questioni, all’interno della rete sociale, può trovare un sostegno nell’altro. All’interno del neo-gruppo di pescatori si cerca di trovare le possibili soluzioni ai quesiti posti relativi a diversi ambiti da quello organizzativo e normativo a quello tecnico-strumentale.

La riunione, preventivamente, programmata già dalla metà del mese corrente attraverso uno specifico calendario con all’ordine del giorno l’oggetto delle discussione, è stata posta all’attenzione dell’amministrazione comunale a cui si è formalmente chiesto di poter utilizzare una sala del “nuovo mercato ittico” per effettuare gli incontri. L’assessore alle politiche produttive “Antonio Angelillis” ha espressamente risposto, fornendo la disponibilità della “sala aste” purché gli incontri si tengano entro il venerdì in cui è presente il custode della struttura. Nonostante l’autorizzazione comunale l’incontro si è tenuto nel corridoio adiacente la “sala aste” perché la stessa era chiusa con un lucchetto e non c’era nessun custode ad aprirla. Come mai, per ben due incontri, la sala-aste rimane chiusa e nessun preposto del Comune viene ad aprirla? Semplice disguido o distrazione? Nella struttura del “nuovo mercato ittico”, presente da oltre sette anni, ogni cooperativa può usufruire delle sale. Allora, perché ostacolare la costituzione della nuova associazione di pescatori di Manfredonia? Il neo gruppo, spronato da uno dei figli dei pescatori, vorrebbe cambiare il destino della marineria di Manfredonia che si è ridotta di oltre il 70% (da 2000 si è passati a circa 500 armatori). Nelle altre province pugliesi della BAT, di Bari e Brindisi pur riscontrando i problemi comuni alla nostra marineria stanno cercando di porvi rimedio, associandosi per intraprendere nuovi percorsi al fine di valorizzare la propria produzione. I fondali del Golfo di Manfredonia sono ricchi di tante specie di pesce molto pregiate che in passato si riuscivano più facilmente ad esportare nel Nord Italia e all’estero. Con la globalizzazione economica, la massiccia concorrenza dei paesi esteri emergenti che commercializzano un prodotto “non altamente di qualità” ostacola il nostro mercato. Inoltre, in quest’ultimi anni, la marineria di Manfredonia non ha cercato di evolvere adeguandosi con le nuove tecniche di commercializzazione elettronica che consentono in tempo reale la vendita on-line del pescato in tutto il mondo. Si auspica che la nuova associazione, guidata dalle “nuove leve” dei figli dei pescatori, possa contribuire a far decollare all’estero la produzione del nostro Golfo con una commercializzazione moderna ed all’avanguardia.

Grazia Amoruso

 

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Commenti

  • L’evoluzione nel mondo globalizzato si ottiene solo con un adeguata preparazione. Oggi non è più sufficiente uscire in mare e tornare con un buon pescato, occorre organizzare tutta la parte commerciale. Spero che queste nuove leve abbiano le competenze e l’apertura mentale per rivoluzionare l’antico mestiere del pescatore. In bocca al lupo!

    Paolo 26/05/2014 12:15 Rispondi
  • Speriamo che i giovani non facciano gli errori dei padri:il presidente della coop. DEVE essere uno che butta il sangue lavorando nel vero senso della parola,solo così potrà difendere la categ.ed i propri colleghi.Ma nel momento che diventa ach’egli un burocrate,DEVE essere estromesso dall’incarico per il bene della categoria.(Con questo credo di aver scoperto l’acqua calda,ma…………)

    mario 24/05/2014 15:18 Rispondi

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