Dal canalone di Via del Ponte Lungo fino alla periferia di Siponto. Una porzione di circa 120 ettari che presenta estrema contraddittorietà e varietà insediative, attraversata dal prolungamento urbano della ss89 e dalla ferrovia: questa è l’area relativa alla Zona Franca Urbana di Manfredonia, individuata nel 2007 in base all’Ids – indice di disagio socio-economico – , e per la quale sono previste agevolazioni fiscali e previdenziali per micro e piccole imprese, come per le altre aree in Puglia – qualificate come ZFU – dei comuni di Andria, Barletta, Molfetta, Foggia, Lecce, Taranto, San Severo, Lucera, Manduria e Santeramo in Colle. Per la città sipontina si tratta di una vasta area con il più grande insediamento di edilizia residenziale pubblica (4.300 residenti circa), con una bassa qualità del tessuto urbano e delle condizioni socioeconomiche, ed una densità di attività commerciali e produttive minore rispetto al resto del territorio. La zona individuata è quella con le maggiori condizioni di disagio ed esclusione sociale, elementi fondamentali per l’ammissibilità dei Comuni e delle relative ZFU, dove sono già presenti programmi di riqualificazione e rigenerazione urbana come il Piano Sociale di Zona e il Pirp. Qui si concentreranno programmi di defiscalizzazione per piccole e micro imprese, con l’obiettivo prioritario di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, ma con potenzialità di sviluppo inespresse. Il meccanismo di agevolazioni-esenzioni avrà la durata di 14 anni, e consiste nell’esenzione dalle imposte sui redditi, sconti sull’Irap, e nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Si potranno avere inoltre esenzioni dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta municipale propria; le imprese localizzate nelle ZFU potranno anche essere esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro indipendente. Dal 24 aprile si può accedere al bando: complessivamente per i comuni pugliesi ci sono a disposizione 58,8 milioni di euro, 4,6 mln per Manfredonia: le somme sono a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro) “Sviluppo locale” del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013; i beneficiari sono le micro e piccole imprese già costituite e gli studi professionali. Vantaggi fiscali, dunque, per micro e piccole imprese a patto che siano state già costituite prima dell’istanza e siano attive all’interno della zona franca designata; con un dipendente che svolga a tempo pieno o parziale in loco (cioè nella zona franca) la totalità delle ore lavorate. La stessa impresa deve dimostrare inoltre di realizzare nella ZFU almeno un quarto del volume d’affari complessivo. “Potranno beneficiare delle agevolazioni – precisa l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone – le micro e piccole imprese già costituite e gli studi professionali, purché entrambi siano regolarmente iscritti nel Registro delle imprese alla data di presentazione della domanda. Ciascuna azienda (o studio professionale) potrà avvalersi degli aiuti previsti dal Decreto fino al limite massimo di 200mila euro. Nel caso di imprese attive nel settore del trasporto su strada l’agevolazione non potrà superare i 100mila euro. Tengo a segnalare che si tratta di un’esperienza sperimentale. Per la sua riuscita auspichiamo la collaborazione dei Comuni e delle associazioni di categoria, perché vigilino sulla correttezza dei comportamenti delle imprese. È giusto che non vengano commesse furbizie, come spostamenti di sede di poche decine di metri, al fine di godere delle agevolazioni previste dal bando”. Il progetto vorrebbe essere una nuova opportunità di crescita sia economica che occupazionale, e può diventare il volano per lo sviluppo economico di aree svantaggiate e in crisi come la nostra perché la defiscalizzazione permetterebbe alle aziende di investire in risorse umane e tecnologia e, quindi, di diventare più competitive. Sempre a patto che ai proclami seguano i fatti, e che le agevolazioni siano davvero tangibili, perché ad un’economia in ginocchio come la nostra servono drastiche misure strutturali per cominciare una lenta risalita, non piccoli e contingenti contentini mascherati come grandi interventi.
Graziano Sciannandrone
Ma, i terreni e le case della zona franca non erano terreni che sono rientrati nel PRG? quindi chi costruisce su quelle aree avrà un sacco di privilegi per vendere case che valgono oro nei 14 anni a venire?????
MAI CREDUTO ALLA BEFANA:per favore smettetela di prenderci in giro.PRIMA I FATTI E POI I PROCLAMI(se ne siete capaci).
Non è per caso che la “La Zona Franca Urbana di Manfredonia” vuole suggellare l’anarchia imperante che già esiste…..!!!!!
Secondo me, vista la zona e viste le attuali attività commerciali, io vedo zero investimento e soldi messi in tasca.
Forse si poteva inserire una sorta di clausola tipo: almeno x% del totale delle agevolazioni devono essere investite in progetti di sviluppo da parte di queste imprese, con tato di giustificativo, pena l’esclusione dei privilegi.
Così facendo non si farà altro che mettere soldi in tasca a determinata gente: piove sempre sul bagnato!
Alla fine, se ho capito bene, le agevolazioni si riverseranno anche su coloro i quali acquisteranno i beni prodotti e/o commercializzati in tale area ?