Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII sono Santi della Chiesa Cattolica al termine di un lungo e complesso iter che nel caso del Papa polacco è stato fra l’altro notevolmente accelerato («santo subito» chiedevano i fedeli subito dopo la morte del Pontefice). Qualche giorno fa in un briefing in Vaticano i postulatori delle Cause di canonizzazione dei due Beati, padre Giovangiuseppe Califano dei Frati Minori per Papa Roncalli, e il presbitero polacco, monsignor Slawomir Oder per Papa Woityla, hanno spiegato quella che loro stessi hanno definito «una strada fatta di tappe». Tappe non sempre facili da superare, non immuni nemmeno da polemiche: basti pensare che anche oggi, al termine del cammino verso la canonizzazione, un editoriale del New York Times, dal titolo “A Saint, He Ain’t” (Un Santo non lo è) analizza in maniera critica il percorso e l’opera di Giovanni Paolo II.
I miracoli di Papa Giovanni XXIII
La santità di queste due figure spirituali di grande rilievo ha avuto storie molto diverse unite da un particolare. Sia dopo la morte di Woityla che dopo quella di Papa Roncalli, morto il 3 giugno 1963, i fedeli chiesero a gran voce la santità. Per il “papa buono” la causa ebbe una svolta con la storia di suor Caterina Capitani. Aveva 23 anni quando una emorragia gastrica la portò in ospedale d’urgenza e, poi, attraverso atroci sofferenze e numerosi interventi chirurgici. Per la giovane Caterina quando sembra non ci sia più niente da fare viene disposto il trasferimento nella sua città natale, Potenza. Poi, invece, un drammatico peggioramento delle condizioni di salute della giovane religiosa la porta di nuovo in ospedale, a Napoli a quello che un tempo si chiamava “ospedale della Marina”. E allora “dove aveva terminato la scienza comincia la sua opera la fede” racconta suor Adele, testimone del miracolo. Sul corpo di Caterina Capitani viene poggiata una reliquia di papa Roncalli in prossimità di un fistola che era la maggiore causa delle sofferenze. Poi è lo stresso Giovanni XXIII ad apparire a suor Capitani. La invita ad alzarsi dicendo: “Mi hai pregato tanto, e anche una tua sorelle in particolare. Me lo avete strappato proprio dal cuore questo miracolo. Ora non temere, tutto è finito. Tu stai bene, non hai più nulla”. Era 25 maggio del 1966, Caterina era in coma e si risvegliò, guarita. La religiosa delle Figlie della Carità è morta pochi anni fa, a 68 anni.
I miracoli di Papa Giovanni Paolo II
La donna miracolata da Giovanni Paolo II è ancora viva e sarà in piazza San Pietro domenica 27 aprile per la canonizzazione. Si chiama Floribeth Mora Diaz, è del Costarica ed è guarita grazie all’intercessione del papa polacco da un male incurabile. Racconta lei stessa il calvario iniziato l’8 aprile del 2011 con un forte dolore di testa e la fatale diagnosi di un aneurisma. Tre ore di intervento chirurgico e la sentenza: serve un centro specializzato per lunghe e costose cure. È il primo maggio del 2011 quando la donna, sofferente, accende la tv per vedere la cerimonia della beatificazione del Papa. Ad un certo punto vede Benedetto XVI con la reliquia di Wojtyla. “Poi sento una voce: Alzati e non avere paura”. È la voce di Giovanni Paolo II. Floribeth Mora Diaz si alza dal letto sta bene e dagli esami medici risulterà poi che l’aneurisma si è inspiegabilmente riassorbito.