Leggiamo nell’articolo dell’Attacco di venerdì 11 aprile “Saraò &Co, c’erano una volta le donne in rete di Elena”……
Chiariamo subito un punto, le Donne in rete ci sono, sono vive e non vegetano, continuano a fare politica. A Foggia l’associazione cambia verso, rinnova il Consiglio direttivo e la presidenza.
La rete, costituitasi in associazione tre anni fa, si è assunta la responsabilità di creare un dialogo politico permanente tra le donne, condividere i temi che ci stanno a cuore e sostenere un punto di vista femminile sulle questioni più importanti della vita quotidiana. La finalità dell’associazione, tracciata nello statuto: “è la promozione della partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile….” Tanti uomini accompagnano questo percorso, condividendolo e integrandolo. Il risultato è un perenne esserci, ma anche un sostanziale divenire fatto di confronti, conflitti e pazienti riposizionamenti. Molte le sfide condivise e, soprattutto, quella di crescere insieme a donne che hanno un ruolo attivo nei partiti, nelle istituzioni e nei luoghi in cui si assumono decisioni attraverso un confronto fatto di rapporti intrecciati tra le tante entità associative e le persone che detengono il potere del fare e dell’amministrare.
Con Elena Gentile, Silvia Godelli e Angela Barbanente, abbiamo costruito importanti capisaldi di messa in sicurezza di quel benessere in cui crediamo quali: il piano straordinario per il lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la proposta di legge contro la violenza di genere, i contatti con il mediterraneo, i progetti per il supporto alla disabilità, l’emersione dal lavoro nero, il well-being, il piano paesaggistico, i piani urbanistici, le città intelligenti, ecc. Il risultato è stata una sintesi del discutere e proporre, che in nessun modo può essere disconosciuta, sciupata o strumentalizzata a favore di un’analisi corta in cui emergono solo capi e cooptazione. Abbiamo di volta in volta appoggiato tutte queste politiche, libere ogni volta di operare una scelta, certe di non scegliere la persona ma quello che è capace di fare. Le pratiche femminili non si fermano alle competizioni elettorali, non si fermano agli accordi tra partiti, non si fermano alle primarie o alle europee. I nostri valori e le nostre idee ci portano a ribaltare queste mentalità volute da un patriarcato famigliare e da una militarizzazione dei rapporti sociali.
Perché nelle buone pratiche non vi è la considerazione del “capo di partito”non vi sono le “correnti”, non vi sono associazioni per “far carriera” e non vi sono “capi” in genere. Dunque nessuna può “distruggere un’associazione” semplicemente perché l’associazione non è oggetto di possedimento, come l’associazione non è “una stampella”. Elena Gentile ha gambe buone, in grado di affrontare maratone con allenamenti personalizzati scevri da sostanze dopanti, d’altro canto l’associazione “Donne in Rete” è una creatura adulta capace di operare scelte libere e autonome. Il lavoro fatto in questi anni ci ha dato ragione: la Puglia è cambiata e la chiave di volta sono state le donne, tutte, dai movimenti alle amministratrici, dalle amiche dei partiti (le Conferenze delle donne) alle singole cittadine. Le tracce evidenti di tutte noi non possono essere cancellate. Rivendicheremo sempre la nostra libertà perché: “non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente”( Virginia Woolf)
Il Consiglio Direttivo (Associazione Donne rete Foggia)