Via libera della giunta regionale alla delibera sulla produzione di energia rinnovabile in Puglia. Nella seduta di ieri l’esecutivo ha deliberato quanto già annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Al primo punto del provvedimento, l’interlocuzione con le autorità centrali e in particolare con il Ministero dello Sviluppo economico per rappresentare le criticità che caratterizzano lo sviluppo delle energie rinnovabili in Puglia e per chiedere un intervento immediato che – nelle more dell’approvazione del Piano Energetico Nazionale e del raggiungimento degli obiettivi europei per il 2020 sulla quota complessiva di energia da fonti rinnovabili – permetta alla Regione di poter dettare disposizioni finalizzate ad indirizzare la produzione energetica regionale verso un mix equilibrato per fonti rinnovabili e tipologie di impianti, ponendo un limite massimo alla realizzazione dei grandi impianti soprattutto se questi sono progettati su suolo agricolo.
Per lungo tempo, infatti, lacune nell’ordinamento statale e la mancanza o ritardata emanazione da parte del Governo di un minimo di criteri per il corretto inserimento degli impianti e per la verifica e salvaguardia della capacità di carico dei territori hanno reso indifferibili interventi della Regione in funzione sussidiaria che attraverso norme, direttive e linee guida, hanno riguardato e riguardano la materia nei suoi vari risvolti: dall’inserimento paesaggistico e ambientale degli impianti alla disciplina del procedimento, alla garanzia della serietà ed affidabilità degli operatori e dei loro progetti industriali, al concorso delle imprese agli oneri istruttori sostenuti dalle strutture amministrative.
Ciononostante, la realizzazione di grandi impianti alimentati da FER nel territorio ha assunto dimensioni considerevolissime, e alle istituzioni locali è tuttora preclusa ogni possibilità di perseguire un più armonico e coordinato sviluppo del settore che tenga conto della vocazione dei territori e dell’ormai rilevantissimo contributo della Puglia alla produzione energetica, sia tradizionale che da FER.
Da qui la forte esigenza di un dialogo con il Governo. La Giunta, per l’interlocuzione con le autorità centrali, dà mandato al presidente Vendola. Al secondo punto dispone, invece, che le Province, nei provvedimenti di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via), “indichino dettagliatamente le modalità di valutazione degli impatti cumulativi adottate, specificando l’ampiezza degli ambiti territoriali considerati e le componenti considerate”, cioè il paesaggio, la biodiversità, la sicurezza e salute umana, il suolo e il sottosuolo. Le Province dunque dovranno esplicitare “con particolare puntualità” le ragioni che hanno portato alla conclusione dell’irrilevanza o assenza di impatti cumulativi. La Giunta quindi invita e diffida le Province a dare “piena e immediata attuazione alle direttive regionali in materia di valutazione di impatti cumulativi”. Se le Province non si atterranno a queste disposizioni sarà revocata la delega delle loro funzioni.
Soddisfazione per l’approvazione della delibera è stata espressa dall’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che l’ha portata in Giunta: “Ancora una volta la Regione Puglia è in prima linea in materia di energie rinnovabili. Con questa delibera però mettiamo un punto fermo alla superficialità di alcuni e agli abusi di altri. L’attenta ricognizione del fenomeno ci consente di confermare quali sono secondo noi le direttrici di sviluppo: il risparmio energetico attraverso l’efficientamento degli edifici (che abbiamo già positivamente avviato) l’abbattimento delle emissioni e dei consumi energetici nelle imprese, l’integrazione delle FER nel patrimonio immobiliare attraverso la generazione distribuita e lo sviluppo dei sistemi di distribuzione intelligenti. Per assicurare tali obiettivi però è necessario superare l’attuale stato di saturazione virtuale della rete elettrica determinato dai numerosissimi preventivi di connessione rilasciati dai gestori di rete in favore dei grandi impianti eolici e fotovoltaici. Adesso chiediamo al governo nazionale di sostenerci e agire in sinergia con noi.”
“La Regione – ha sottolineato la vicepresidente e assessore alla Qualità del Territorio Angela Barbanente – vuole continuare acontribuire alla riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossilie delle emissioni di gas serra, ma assicurando la tutela del paesaggio e la riqualificazione del territorio. La delibera rafforza un indirizzo che il governo regionale ha assunto sin dal 2010, adottando per prima inItalia il regolamento sulle aree non idonee e un piano paesaggisticoterritoriale regionale che contiene linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energie rinnovabili.”
“Abbiamo insistito – ha aggiunto l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro – in modo puntiglioso sul tema dell’impatto cumulativo perché la pressione sul territorio determinata da impianti confinanti ma considerati nella loro singolarità, è diventata insostenibile. Abbiamo voluto richiamare le Province, specie quelle meno sensibili come ad esempio, quella di Foggia, alle loro responsabilità. Non esiteremo quindi anche a ricorrere anche allo strumento della diffida”.
Grazie agli assessori regionali e al presidente Vendola, adesso i signori dell eolico stiano indietro, mentre gli amministratori manfredoniani sono avvisati, basta con lo scempio.