Dopo l’adozione in Consiglio Comunale, l’approvazione in conferenza di servizi. Un Piano di zona che ha visto un’ampia partecipazione del Terzo Settore e numerose sono state le progettualità scaturite dai tavoli tematici.
E’ stato approvato giovedì scorso il Piano sociale di zona 2014-2016 per la gestione dei servizi sociali e sociosanitari dei quattro Comuni dell’Ambito di Manfredonia (con Manfredonia come Comune capofila,Monte Sant’Angelo, Mattinata, Zapponeta). I servizi riguardano la tutela dei minori, il contrasto alle povertà, la cultura dell’accoglienza, il sostegno alla genitorialità, l’integrazione sociosanitaria, la lotta al maltrattamento e alla violenza.
In apertura di conferenza di servizi, Paolo Cascavilla, presidente del Coordinamento istituzionale, ha esposto le linee del Piano al quale hanno concorso le forze sociali, i soggetti del terzo settore, i sindacati. Un Piano di zona che ha visto un’ampia partecipazione del Terzo settore e numerose sono state le progettualità scaturite dai tavoli tematici.
Le dott.sse Dina Ciuffreda e Nora de Cristofaro, che hanno elaborato il Piano, hanno esposto i vari obiettivi, descritto le scelte operate dall’Ambito, fermandosi in particolare sull’affido e i servizi all’infanzia, i servizi per affrontare le emergenze e le povertà, le misure a sostegno della genitorialità.
L’incontro è stato molto vivace e ricco di spunti operativi. La dott.ssa Anna Maria Candela della Regione Puglia ha chiesto notizie sui fondi residui e sul Piano Azione e Coesione (PAC) ed espresso apprezzamento per i servizi innovativi rivolti ai minori immigrati, proponendo che, nella riformulazione di alcuni servizi del Regolamento regionale n. 4, ci possa essere un confronto con i Servizi sociali di Manfredonia. Ha poi sollevato la questione del Comune di Zapponeta, che presenta una spesa sociale pari a zero. Il Segretario Generale del Comune di Manfredonia, Federico Fiorentino, nella sua qualità di responsabile dell’Ufficio di Piano, ha detto che Zapponeta è in dissesto finanziario per cui il servizio sociale e altri servizi sono assicurati dall’Ambito.
Ci si è soffermati, successivamente, sul contrasto al maltrattamento e alla violenza, in particolare sulla necessità di un impegno da parte della Provincia per una conferenza di servizi al fine di coordinare le attività del Centro Antiviolenza.
Un momento di confronto stimolante: quello avvenuto con il Distretto sulle cure domiciliari e sulla necessità di un protocollo tra Ambito e ASL per definire meglio risorse e servizi. Sempre in tema di integrazione è emersa la necessità che l’Ambito territoriale e il Distretto sociosanitario possano mettere in atto un percorso che porti a una più efficace utilizzazione del Centro Riabilitazione della ASL (Centro Cesarano), definendo accordi specifici che possano consentire anche una qualificazione della struttura, in modo tale che possa essere autorizzata al funzionamento ai sensi del Regolamento Regionale.
Sono stati esaminati i servizi della salute mentale: affido adulti e ortoterapia, entrambi rivolti alle persone con disagio mentale. Provincia, ASL e Regione Puglia hanno espresso al termine parere favorevole. In particolare, la Regione ha espresso la sua valutazione rispetto ai seguenti criteri: concertazione sui contenuti del Piano sociale di zona, avvenuta nel rispetto del partenariato istituzionale e socio-economico; coerenza dei contenuti del Piano, con particolare riferimento al conseguimento degli obiettivi di servizio; correttezza complessiva dei quadri finanziari.
L’Ambito, per ricevere le risorse assegnate, deve certificare il mantenimento del livello di spesa sociale media del 2010-2012 anche per il triennio 2014-2016 e si impegna, altresì, a strutturare l’Ufficio di Piano così come formulato nel Piano sociale di zona. Inoltre l’Ambito di Manfredonia si è impegnato anche a potenziare gli interventi per il contrasto, la prevenzione e la presa in carica delle dipendenza patologiche, in particolare quelle da gioco d’azzardo; a definire un quadro complessivo di fabbisogno di nuovi investimenti pubblici per infrastrutture sociali, socio educative, e socio assistenziali; a sviluppare le azioni di contrasto alle povertà estreme, integrando le risorse nazionali della Carta per l’Inclusione sociale (carta acquisti) e tenendo presenti le ulteriori iniziative per l’inclusione attiva di soggetti e nuclei a forte rischio di marginalità sociale e povertà.
Dopo l’approvazione hanno preso la parola i sindacati, che hanno apprezzato il Piano sociale e il lavoro di concertazione ed hanno preso accordi con il presidente del Coordinamento istituzionale per firmare ilprotocollo della cabina di regia, organismo formato dai sindacati e Terzo settore, finalizzato a monitorare e valutare i servizi.