Domenica 3 Novembre 2024

Il Piano sociale di zona che fa speranza

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E’ la trincea avanzata sul composito e dolente mondo dei servizi sociali, socio assistenziali e socio sanitari. Un mondo che si popola di giorno in giorno di nuovi diseredati a vario titolo sempre più dentro la povertà e la fragilità. Un cosmo parallelo a quello ordinario che reclama una solidarietà organizzata, supportata con misure appropriate. Lo strumento concepito per tale missione umana è il cosiddetto “Piano sociale di Zona” che ha già nella sua costituzione sviluppato il concetto di solidarietà. Sono infatti quattro i Comuni che si sono consorziati per dar vita ad un programma di gestione associata delle funzioni e dei servizi socio assistenziali nei rispettivi territori. Sono: Manfredonia (capofila), Monte Sant’Angelo, Mattinata, Zapponeta. La presentazione è avvenuta nel corso di una sessione straordinaria del consiglio comunale di Manfredonia monotematico al quale hanno partecipato delegazioni dei Comuni associati guidati dai rispettivi sindaci: Di Iasio, Monte Sant’Angelo; il commissario prefettizio Abate, Mattinata, Riontino, Zapponeta, accolti dal presidente dell’assemblea Vitulano  e dal sindaco di Manfredonia Riccardi che ha evidenziato “la fattiva collaborazione instauratasi fra i quattro comuni di un comprensorio nel quale si vanno evolvendo cambiamenti non solo sociali abbisognevoli di grande attenzione”. L’assessore alle politiche sociali di Manfredonia, nonché referente dell’Ambito del PSZ, Paolo Cascavilla, ha tratteggiato i contenuti e le misure che caratterizzano il Piano elaborato dalle assistenti sociali Eleonora De Cristofaro e Dina Ciuffreda. “Questo Piano sociale di zona – ha rilevato l’assessore – indica una via, un percorso da fare assieme. Sono date alcune risposte chiare, si prendono alcuni impegni importanti sulla cura domiciliare, sulla tutela dell’infanzia, il contrasto alla povertà, l’inclusione sociale, sull’ascolto e accoglienza dei bisogni, la protezione della dignità di tutte le persone. Ma soprattutto – ha evidenziato Cascavilla – lancia un messaggio: fare assieme si può, insieme si può costruire un futuro di speranza, forse non ricco di beni materiali, ma sicuramente ricco di beni relazionali. E’ quel welfare comunitario che rappresenta la sfida più alta per le comunità del nostro territorio”. Un progetto ambizioso, oneroso che chiama in causa per una cooperazione e integrazione laboriosa, le risorse del territorio innanzi tutto umane, la partecipazione di tutti i soggetti attivi, la qualità e trasparenza dei servizi, la fiducia e la ricostruzione di un tessuto sociale vivo e dinamico. “Occorre ripensare profondamente – sprona Cascavilla – il lavoro e le politiche sociali, costruire una nuova politica dei diritti, assicurare il diritto di tutti all’accesso dei servizi e delle risorse”. Il report che traccia un profilo della popolazione dell’Ambito è quanto mai disarmante. Il periodo di riferimento è quello 2009-2012. La popolazione complessiva dei quattro Comuni ammonta a 78.998 unità; 1.347 unità in meno. Manfredonia è passata da 57.111 a 56.239 abitanti. In aumento gli anziani oltre i 65 anni: da 8.346 a 10.229. In diminuzione invece la fascia al disotto di 14 anni: da 10.142 a 8.791. L’età media passata da 38,27 a 40,87 anni. Notevole e in progressivo aumento la popolazione residente straniera e in particolare delle donne: siamo ad oltre le due mila presenze. Una situazione in progress che “va fronteggiata e sostenuta – insiste Cascavilla – con nuove strategie e nuove politiche capaci di intercettare per tempo i segni del cambiamento e offrire risposte originali e coraggiose”. Anche qui la sfida è l’innovazione a partire da quella delle coscienze.

Michele Apollonio

 

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