Nei giorni 7, 8, 9, 10 e 11 Aprile p.v. sarà rappresentata presso il Cine Teatro S. Michele di Manfredonia la commedia in vernacolo in 3 atti di Dina Valente e Stefano Nenna “Ma che Timpe!”, per la regia di Dina Valente.
La Commedia, portata in scena nel 1985 al Teatro Umberto Giordano di Foggia in occasione del 3° Festival provinciale, si rivelò immediatamente come uno scoppiettante ma raffinato vaudeville, un meccanismo comico molto ben oliato, arguto e affascinante, tanto da stravincere il Festival aggiudicandosi, il primo premio come migliore spettacolo, e altri numerosi premi assegnati a: Antonio Potito, Teresa Grieco, Antonio Vairo, Stefano Nenna, Filomena Trotta, Enzo D’Ambrosio, Enzo Francavilla e Dina Valente per la regia.
Lo spettacolo trova un valore aggiunto nell’alternanza dei dialoghi in lingua italiana e in dialetto manfredoniano.
L’azione si svolge a cavallo tra gli anni 70 e 80 e prende spunto da un tema classico, l’eterno confronto generazionale che vede come protagonisti da una parte, ‘Ndeniucce e Mariètte, gente ignorante ma con un solido matrimonio alle spalle, e dall’altra Giacomo, loro unico figlio che lo studio e la professione svolta al Nord hanno integrato inevitabilmente nei modi di vita e di pensare propri del jet set.
Dopo un po’ di anni Giacomo torna alla casa paterna in compagnia della moglie Patrizia (conosciuta e sposata a Milano) e di alcuni amici un po’ esuberanti e stravaganti e, in valigia, oltre agli effetti personali, porta anche una ventata di modernismo che, interferendo nella tranquilla vita dei genitori, ne sconvolge le tradizionali abitudini.
A questo punto sorge spontaneo un dubbio ….. è ancora valido l’antico detto “moglie e buoi dei paesi tuoi?
Si riportano di seguito, le recensioni di alcuni giornali dell’epoca:
Gazzetta di Foggia – Abbiamo visto la Compagnia Teatro Stabile Città di Manfredonia mettere ancora una volta in luce le sue organiche prerogative artistiche di invidiabile livello.
Qui Foggia – Lo Stabile di Manfredonia, ha dimostrato ancora una volta di saperci fare con il Teatro: tutto era curato nei minimi particolari: le scene di Enzo Francavilla, i costumi di Filomena Trotta, le musiche di Franco Attanasio ed i testi di Franco Pinto. Ma ciò che, al disopra di tutto, ha maggiormente colpito, è stato l’ottimo lavoro di regia di Dina Valente che ha saputo tirar fuori da tutti gli attori i tempi comici e drammatici giusti, proprio del buon teatro.
Trentagiorni di Torino – Non si sa se questo lavoro è una commedia o un dramma tant’è commedia e dramma insieme.
Reportage di Lamezia Terme – Lavoro serio, lavoro che al di là delle cose coglie il razionale e l’irrazionale, il fantastico, la realtà possibile, lo slancio, il giuoco, lo scherzo, il riso del mondo che si diletta ma vorrebbe altrimenti ricostruirsi.
Sipontiere di Manfredonia – la commedia è un piccolo gioiello del teatro comico, un’ondata di intelligente umorismo e, se è vero che l’arte del far ridere è tra le più difficili, questo spettacolo verrà ricordato come uno dei più indovinati della stagione.