“La mia difesa non può che essere affidata alla sede istituzionale, nella quale rappresenterò la mia innocenza. Continuerò a lavorare con dedizione per il bene della Città”.
Come è ormai noto, è rimbalzata sugli organi di informazione la notizia di un procedimento penale, originato da una inchiesta, che mi vede coinvolto, per una singola vicenda all’interno di una più ampia indagine giudiziaria sull’Università di Pescara.
I fatti sono gravi e non intendo sminuirne la portata e la rilevanza. Rivendico, tuttavia, la mia personale estraneità ed ho fiducia di poter chiarire la mia personale posizione nella sede giudiziaria, ove attendo di poter essere ascoltato. Qualsiasi cittadino, tanto più se ricopre una carica pubblica, ha il preciso dovere di sottoporsi ad un controllo di legalità, al quale non intendo in alcun modo sottrarmi.
Ho ben presente, parimenti, una esigenza di compostezza nelle parole e correttezza nei comportamenti: la mia difesa non può che essere affidata alla sede istituzionale, nella quale intendo rappresentare la mia innocenza, congiunta forse a leggerezza o disattenzione, non certamente alla violazione di regole e principi ai quali ho sempre pensato di dover ispirare i miei comportamenti.
Il disorientamento e il dispiacere per questa vicenda personale, che rappresenta una intima e indicibile causa di sofferenza, non sono, tuttavia, soltanto quelli miei e della mia famiglia, ma anche quelli dei cittadini turbati, anch’essi, dalla forza di una notizia, che non può lasciare indifferenti. Dinanzi a questo sconcerto, al disappunto di tanti, persino al sentimento comprensibile di fastidio e insofferenza per una vicenda emotivamente odiosa, desidero assicurare che se, in cuor mio, avessi la convinzione di aver abusato della mia funzione per finalità anomale, non esiterei a presentare immediatamente le mie dimissioni dal mandato elettivo.
Uno dei primi atti del mio mandato è stato quello di prevedere che, in caso di uso involontario o inevitabile dell’auto pubblica, per fatti privati, magari incastrati in complessi appuntamenti istituzionali, venisse decurtata dal mio stipendio una somma mensile per coprire tali circostanze e così evitare di addebitare alla collettività il pur possibile e a volte inevitabile uso privato, comunque circoscritto, di uno strumento pubblico. E’ l’unica censura, quella dell’auto comunale ed in una sola occasione, che direttamente coinvolge la mia carica elettiva: conto di poter chiarire la correttezza di questo episodio e la mia buona fede. Tutti voi sapete che attualmente i miei spostamenti per motivi istituzionali avvengono con una semplice utilitaria con impianto a gpl.
Il secondo aspetto, legato alla compravendita di esami universitari, attiene ad una dimensione privatistica e per niente legato allo svolgimento della funzione. Sono tuttavia convinto che la dimensione etica dei comportamenti individuali non abbia recinti territoriali o funzionali e il malaffare fuori contesto sia parimenti insopportabile ed odioso. Non intendo, dunque, accedere a schermi formalistici e defensionali, desidero invece, anche qui, ribadire che, se avessi, in cuor mio, la convinzione di aver comprato anche solo un esame universitario, non esiterei a congedarmi dalla scena pubblica. Probabilmente non possiedo né scaltrezza, né avvedutezza, certamente non possiedo alcuna somma per comprare esami universitari.
Concludo aggiungendo che il rispetto e l’amore verso la comunità cittadina, i numerosi progetti avviati in questi anni, i tanti cantieri di speranza e miglioramento della qualità cittadina, non mi impediranno di fare un passo indietro non appena dovesse sopraggiungere un accertamento delle mie responsabilità. Prima di esso continuerò a lavorare con dedizione per il bene della Città”.
Nota Stampa del Sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi
NON VOGLIO E NON COMPETE A GENTE COME NOI GIUDICARE IN ANTICIPO UN UOMO…UN SINDACO,MA SARA’ LA MAGISTRATURA A FARE CHIAREZZA SULL’EPISODIO !!! PERO’ DI UNA COSA SONO CERTO E SICURO,CHE TRA I TANTI ACCUSATORI,VI SONO TANTI IPOCRITI CHE SINO AD IERI GLI LECCAVANO I PIEDI PER UN FAVORE E PER UNA RACCOMANDAZIONE…FALSI E FARISEI,DOVRESTE ESSERE VOI A VERGOGNARVI PER TALI BASSEZZE !!!
COME SEMPLICE ED ONESTO CITTADINO,MI AFFIDO AL GIUDIZIO DELLA MAGISTRATURA ITALIANA E POI…. POTRETE LIBERAMENTE TIRARE LE DOVUTE CONCLUSIONI !!!!!!! CONFIDO CON CONVINZIONE NELL’ESTRANEITA’ DEL NOSTRO SINDACO DA TALI ACCUSE.
Non capisco perchè vi ostiniate a non credere a ciò che dice il sindaco Riccardi nel suo comunicato; io ci credo, soprattutto al fatto che i soldi al prof. Panzone non glieli avrebbe mai dati.
Per forza, hai voglia Panzone ad aspettare i soldi da Riccardi, col cavolo che glieli dava!!!
Panzone, Panzone, ma tu non lo conosci a Riccardi?!
Lui dice sempre:”Perche quando io dico una cosa poi la faccio!!!”
E puntualmente non la fa! Lo dovevi conoscere a Riccardi…quello pure a te ti stava preparando il PACCO! AH AH AH
Ti è costata cara l’ignoranza. Vai via nel silenzio e ti ricorderemo come il sindaco della vergogna di tutti
angelo mantieni duro….vedrai è tutta una bolla di sapone……tutti i sindaci che ti hanno preceduto non hanno fatto neanche la metà delle tue opere…..però non mi deludere sbloccate questo benedetto piano delle coste che darebbe centinaia di posti di lavoro e senza contare l’indotto…..auguri e in bocca al lupo.
angelo mantieni duro….vedrai è tutta una bolla di sapone……tutti i sindaci che ti hanno preceduto non hanno fatto neanche la metà delle tue opere…..però non mi deludere sbloccate questo benedetto piano delle cosche che darebbe centinaia di posti di lavoro e senza contare l’indotto…..auguri e in bocca al lupo.
prima di sputar sentenze aspettiamo che l’inchiesta faccia il suo corso
ATTACCATO ALLA POLTRONA…abbi la coerenza di. ..DIMETTERTI…!!!
Manfredonia è una città che ormai va alla deriva. Grazie a che non fa niente per salvare l immagine di una città fondata dacun certo re Manfredi che dove è sepolto starà piangendo per come è ridotta la situazione
Dicono tutti così; se sarò colpevole……
Intanto i nostri figli per studiare e andare a Pescara pagano di tasca propria!!!!!!!
E con che soldi stava comprando la laurea??
fai un gesto coerente,salva la città di manfredonia DIMETTITI…………………..
Sei ………….a per tutti quelli che hanno dovuto studiare per prendere una laurea. Sei anche peggio di Bossi junior! Lui almeno la laurea l’aveva comprata in Albania. Vergogna !