“Si chiede nello spirito di collaborazione che ispira prioritariamente le funzioni di Garante, di ricevere un riscontro in merito alla segnalazione in oggetto, anche rispetto alle procedure di monitoraggio e controllo posto in essere. In particolare per quanto il testo del citato articolo 10 vieti l’installazione di impianti su ’scuole e asili nido’ si sottolinea che anche la presenza di edifici scolastici in zone strettamente limitrofe rappresenta una variabile significativa. Si raccomanda che tale variabile sia considerata nella prevista pianificazione comunale come fattore discriminante rispetto alla perimetrazione di aree sensibili, per minimizzare l’impatto di vecchie e nuove installazioni sulla popolazione dei bambini, soggetti più esposti vulnerabili e per i quali è ancor più necessario considerare ogni scelta in termini di prevenzione dei danni a medio e lungo termine“. Questa la nota ‘Presenza di Stazioni radiobase in aree limitrofe ad edifici scolastici’ in data 6 febbraio 2014, inviata dall’Ufficio Garante dei Diritti – a firma dr.ssa Rosangela Paparella – al sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi ed all’avv. Adamo Brunetti, Assessore all’Ambiente e sviluppo sostenibile Comune di Manfredonia.
La nota del Garante dei diritti dei Minori: “Questo Ufficio Garante regionale dei diritti dei Minori ha ricevuto, per il tramite dell ‘Autorità Garante Nazionale dell’Infanzia, una segnalazione in merito ad una presunta violazione dell’art.10 L.R. n.5 /2002 da parte dell’Amministrazione Comunale di Manfredonia La segnalazione è stata prodotta da parte del dott. Rinaldi Pasquale, a nome del Comitato Spazio Liberi Zona F di Manfredonia”, scrive il Garante.
“In particolare viene segnalata la presenza, in un’area del territorio di pertinenza del comune di Manfredonia, tra le vie Trattura del Carmine e Via Cimabue di installazioni di quattro (4) emittenti, a poca distanza da tre scuole, dell’infanzia e primaria di primo e secondo grado. In considerazione degli indirizzi e delle funzioni attribuite a questo Ufficio dal regolamento regionale n.23 del 11/11/2008: il Garante ‘vigila, con la collaborazione di operatori e degli enti preposti, affinché sia data piena applicazione alla Convenzione di New York di cui alla 1. 176/1991, su tutto il territorio regionale, raccogliendo le segnalazioni di eventuali violazioni dei diritti dei minori d’età e adoperandosi verso le Amministrazioni competenti per superarne e rimuoverne le cause’. Inoltre – continua nella nota la dr.ssa Paparella – ‘segnala alle competenti Amministrazioni pubbliche fattori di rischio o di danno derivanti ai minori a causa di situazioni ambientali carenti dal punto di vista igienico, sanitario, abitativo, urbanistico’.
La nota dell’Ufficio Garante era stata preceduta dalla denuncia in data 20 gennaio 2014, presentata dal Comitato Spazio Libero Zona F mediante il dott. Rinaldi Pasquale, inviata all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza dott. Spadafora Vincenzo di Roma, con oggetto “Salute dei minori: Violazione di norma di legge”.
“Denunciamo (la presunta, ndr) mancanza di sensibilità nei confronti della salute pubblica infantile, il comportamento nella procedura amministrativa, (la presunta, ndr) violazione di norma di legge da parte dell’Amministrazione Comunale di Manfredonia (FG) che di fatto sono risultate favorevoli alle azioni (..) concretizzate da società di telefonia mobile (..)”, è scritto nella nota del Comitato cittadino.
“Al fine di prevenire i danni alla salute pubblica, la Legge Regionale N. 5 dell’8 marzo 2002, all’art. 10 prevede ‘il divieto di installare stazioni radiobase per telefonia mobile sulle aree, sulle strutture e sugli edifici destinati all’infanzia e a utenti in età pediatrica’. Tre scuole, materna – elementare – media, vicine tra loro (subiscono) per 5 ore al giorno e per tutto il periodo scolastico, le radiofrequenze emesse da 4 emittenti, vicinissime tra loro e localizzate in Via Tratturo del Carmine e sul condominio di Via Cimabue N.1, a poche decine di metri dalle scuole”, si legge ancora nella nota.
“Prevenire il danno alla salute, classificato per tali radiofrequenze in classe 2B dall’O.M.S. e definito come possibile rischio cancerogeno (Tumori cerebrali) da I.A.R.C. (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), deve costituire impegno di tutti, specie di chi decide, determina e controlla. Più volte siamo intervenuti nei confronti dell’Amministrazione Comunale, anche con petizioni popolari, ma senza risultato”, conclude il dott. Pasquale Rinaldi nella nota del Comitato Spazio Liberi Zona F di Manfredonia.