Venerdì 8 Novembre 2024

Mobilitazione popolare e convegno pubblico per la difesa dell’ospedale di Manfredonia

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C’era una volta l’ospedale di Manfredonia che supportava non solo i sipontini ma anche la gente dell’intero Gargano, con le sue strutture avanzate, i medici competenti, poi… Una realtà che potrebbe diventare una favola fra un tempo non molto lontano conseguenza della deriva impressa da dirigenti della sanità pubblica regional-provinciale che hanno ritenuto di saccheggiare il nosocomio manfredoniano-garganico riducendolo a poco a poco ad un presidio del tutto inconsistente e creando le basi perché muoia per consunzione naturale dal momento che si è fatta terra bruciata. Dal trasferimento della scuola per infermieri alla soppressione di reparti come la pediatria e al ridimensionamento di altri reparti essenziali per assicurare una essenziale assistenza a quanti hanno necessità di cure mediche. Un declassamento continuo e ostinato arrivato al punto più basso. Persino il servizio 118 è stato manomesso svuotandolo delle prerogative di un pronto intervento in emergenza. Diritti impediti, un danno ancorchè ad un ospedale di eccellenza, alle popolazioni di Manfredonia e del contiguo hinterland garganico che si vedono private di un servizio vitale che pure era in grado di far fronte alle necessità dei pazienti. Una situazione estrema che sta provocando la rivolta della gente. Un gazebo in Piazza del Popolo sta raccogliendo, a cura di un comitato spontaneo di mamme, le firme per una petizione da presentare alle autorità di riferimento nella speranza che si rendano conto del danno e dell’oltraggio che si sta perpetrando sapendo di farlo, e dunque intervengano per ristabilire la praticabilità di sacrosanti diritti. Il gazebo della raccolta firme pro ospedaleSono migliaia le firme già raccolte e la gente esasperata continua ad occorrere per testimoniare la protesta per tale stato di cose inaccettabile. E’ sceso in campo anche il coordinamento territoriale di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato che assieme al comitato spontaneo di cittadini, alla USSPI alla Sanità pubblica, hanno indetto per sabato 8 febbraio prossimo con inizio alle 18,30, un corteo per le vie cittadine con convegno pubblico per sostenere il “Ripristino dell’ospedale di Manfredonia al livello intermedio quale polo di sanità del Gargano”. Sono stati espressamente invitati l’assessore regionale alla sanità Gentile, i consiglieri regionali Gatta e Ognissanti, il presidente della Commissione regionale sanità Marino, il direttore generale di ASL FG Manfrini, i sindaci dei centri del comprensorio garganico da Manfredonia a Vieste a Mattinata fino a Zapponeta, i vari responsabili della sanità provinciale, i medici, i sindacati. Una mobilitazione corale a difesa dell’ospedale come baluardo dei diritti dei cittadini. L’aspetto più odioso e intollerabile di questa situazione è quella di averla ordita per avvantaggiare gli ospedali di Cerignola e San Severo. Il sindaco di Manfredonia Riccardi lo ha esplicitamente denunciato in varie occasioni e dal ultimo in una lettera inviata al Governatore della Puglia, Vendola. “Le discriminazioni – scrive – in danno del presidio ospedaliero di Manfredonia, arbitrarie e insostenibili, sono numerose”. Sotto accusa il direttore generale della ASL FG, Manfrini che si è vantato attraverso la stampa di aver portato l’ospedale di San Severo “ad una situazione di privilegio potendo disporre di ben 11 primari su 15 strutture a differenza di quello di Cerignola (8 su 15 strutture) o, peggio, di Manfredonia (solo 3 su 12 strutture)”. Una ostentata partigianeria per la quale si chiedono le dimissioni di Manfrini. “A Manfredonia – rileva il sindaco – si tolgono persino quei servizi programmati dal piano di riordino regionale, mentre per Cerignola il direttore Manfrini ha disposto innumerevoli, diversificati e ingegnosi interventi strutturali, tecnologici ed organizzativi, persino un asilo per i figli dei dipendenti, ben oltre quanto programmato dal piano ospedaliero regionale. Si toglie a Manfredonia – accusa il sindaco – per dare a Cerignola e San Severo ove si continua ad investire”. Non trova spiegazione alcuna la premeditata penalizzazione di Manfredonia accreditata di concrete esigenze sanitarie che travalicano i confini comunali. E’ una questione anche di senso di dignità e responsabilità regionale se si considera che il San Camillo è il riferimento delle migliaia di turisti che si riversano sul Gargano. Il tanto invocato e osannato turismo si sostiene anche con una efficiente struttura sanitaria. La richiesta reiterata al presidente Vendola che ha fatto orecchie da mercante all’istanza più volte sollecitata di un incontro chiarificatore, è quella di applicare anche per l’Ospedale San Camillo di Manfredonia il piano regionale sanitario.

Michele Apollonio

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