Riprendiamo la questione delicata connessa al progetto della società Trevy Enery di installare un “Impianto eolico off-shore nel Golfo di Manfredonia”. Ad oggi la situazione è che grazie al costante e laborioso impegno del Coordinamento delle Associazioni di Capitanata, costituitosi per la tutela del paesaggio marino del nostro territorio, si sono raggiunte circa 7000 firme dalla petizione indetta qualche mese fa. Il Coordinamento in quest’ultimo biennio ha informato il più possibile, attraverso convegni, petizioni e sit-in, la cittadinanza di Manfredonia e quella delle zone limitrofe sulle cause di forte impatto ambientale del progetto tanto da compromettere per sempre oltre l’ambiente anche il comparto locale della pesca e quello turistico. Non sono mancati gli ostacoli da parte delle istituzioni non ultimo proprio quello dell’amministrazione comunale di Manfredonia che ha dato parere positivo al suddetto progetto insieme a Legambiente Puglia, Confindustria Puglia, Federcopesca Confcooperative Puglia, CISL Puglia e Autorità Portuale di Manfredonia. Mentre le altre istituzioni hanno espresso il parere negato, quali: Provincia BAT, ARPA Puglia, Corpo Forestale dello Stato, Rappresentanti Sindacato Balneari, Confcommercio, Ente Parco nazionale del Gargano, Sindaco di Zapponeta, Sindaco di Margherita di Savoia, CGIL Puglia e la Regione Puglia. Per quanto riguarda, invece, l’autorizzazione ministeriale si attende l’emissione del decreto. A seguito della presa di posizione negativa del ministro Bray dei Beni culturali all’installazione di questi impianti e non avendo raggiunto l’unanimità tra i vari ministeri, la questione è passata nelle mani del Presidente del Consiglio dei ministri. In questi giorni, il Coordinamento sta predisponendo un documento da far recapitare al Consiglio dei ministri, allegando un adeguato studio di impatto ambientale del nostro territorio insieme alla petizione al fine di bloccare il processo dell’autorizzazione dell’installazione di tali impianti. Presentiamo al lettore il caso di Termoli in cui si stava concretizzando la costruzione di un impianto eolico offshore. La Regione Molise, la Provincia di Campobasso, il comune di Petacciato e il comune di Montenero di Bisaccia, il comune di Termoli e l’Arsiam, l’Azienda regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Molise, sono ricorsi al T.A.R. del Molise per bloccarne la costruzione. Il T.A.R. del Molise – Sezione 1- con sentenza n.992/2011 ha accolto il ricorso, sostenendo che la “Centrale eolica offshore” non si doveva realizzare perché determinava un forte impatto paesaggistico. Successivamente il proponente, la società Effeventi S.r.l., si è opposto con un ricorso. Infine il Consiglio di Stato – Sez. sesta, in sede giurisdizionale, ha pronunciato la sentenza n. 01674/2013 con la quale riconfermava quanto già sentenziato dal T.A.R. del Molise. Finalmente giustizia è stata fatta! Ci auguriamo di risolvere la questione sulla costruzione “dell’Impianto eolico off-shore nel Golfo di Manfredonia” in modo più sereno senza ricorrere alle vie legali.
Grazia Amoruso