Tommaso Rinaldi ne spiega le connessioni e le dipendenze
«Per la crescita della nostra comunità è di fondamentale importanza porre l’accento su argomenti che, molto spesso, sono ai margini dei dibattiti usuali. Anche i temi di natura economico-finanziaria devono trovare spazio in ciò che definiamo “cultura”, a maggior ragione se questi temi riguardano direttamente il nostro presente e potrebbero condizionare il nostro futuro senza una visione chiara di ciò che accade». Lo afferma Tommaso Rinaldi, consulente finanziario molto attivo sul territorio nel promuovere una cultura al passo dei tempi che comprenda quindi argomenti di natura economica e finanziaria.
A tal fine, sulla scia e il successo di altre iniziative simili e in coincidenza del Mese dell’Educazione finanziaria promosso dal Comitato EduFin del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha organizzato dei seminari presso l’InfoPoit della Piazzetta mercato (partecipazione libera). A dimostrazione di quanto le problematiche finanziarie incidano sulla quotidianità, Rinaldi ha posto l’accento su un tema di pressante attualità, vale a dire lo scenario demografico. Seguiranno il 22 e il 29 prossimo (h19), gli approfondimenti sui grandi temi dominati dalle dinamiche finanziarie.
«Negli ultimi 40 anni – espone Rinaldi – la struttura dei nuclei familiari si è pesantemente modificata con i single passati dal 9% al 33% e le coppie con figli scese dal 60% del 1980 al 33% odierno, mentre risultano stabili le coppie senza figli. Il nostro territorio non fa eccezione, anzi dal 2018 sta riprendendo ferocemente la fuga dei nostri conterranei verso il nord o l’estero, nonostante la Puglia risulti essere al nono posto per quanto riguarda il PIL nazionale, e molto più performante di regioni come Liguria, Trentino, Marche o Friuli che vengono viste molto più appetibili da occhi non particolarmente attenti».
Si attribuiscono grandi responsabilità alla criminalità inserita in vari strati dell’economia anche locale come attesterebbero le massicce operazioni condotte dalle forze dell’ordine.
«Si, ripetendo quello che ha detto il Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, “la mafia c’è, ma questo non significa che tutto il territorio è mafioso”, va ricordato che rilevamenti effettuati dal Sole 24 Ore, dicono che le province a più alto tasso di criminalità risultano essere quelle di Milano, Rimini, Torino».
Però per l’indagine innanzi ricordata la provincia di Foggia si ritrova nelle estreme retrovie: quali sono, se ve ne sono, i fattori che potrebbero invertire questa drammatica situazione?
«Sono tanti e toccano vari ambiti. Cito il meno considerato, l’agroalimentare. Con i nostri 550.000 ettari di coltivazione agricola, rappresentiamo il più vasto territorio italiano ed europeo in questo settore; siamo leader nazionali ed europei nella produzione di pomodori, asparago, olive, olio, uva e vino, ma il valore aggiunto si volatilizza. L’eolico poi: siamo una terra baciata dal vento e dal sole e già oggi leader nella produzione di energia alternativa, ma quegli aerogeneratori posti come spilli conficcati nei nostri terreni devono obbligatoriamente lasciare sul territorio royalties degne di tale nome e non mancette per questuanti. Per non parlare del turismo garganico è oramai riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, ma andrebbe sfruttato molto meglio, elevando il livello dei servizi ed attirando clientela anche di standing più elevato».
Siamo indietro in fatto di tecnologie avanzate.
«È in atto una rivoluzione tecnologica: occorre pertanto porre una fortissima attenzione alle innovazioni che giocano un ruolo di primaria importanza anche sul piano occupazionale».
In quali settori?
«Tra i lavori più richiesti per i prossimi dieci anni, troviamo “Specialista AI e machine learning”, “Specialista sostenibilità”, “Analista business intelligence”, “Analista sicurezza informatica”. Infine, mi piace sottolineare, tra i dieci lavori più richiesti, anche uno che può trovare abbondante spazio nelle nostre terre: Operatore di macchinari agricoli».
Michele Apollonio