“Perché la Confcommercio oggi parla di città? La risposta è molto semplice: come Confederazione abbiamo maturato da tempo un’idea della rappresentanza economica che non è solo “dentro” le città, ma è più in generale delle città, delle comunità. Le nostre città, infatti, come spesso afferma il presidente Carlo Sangalli, “sono disegnate dalle nostre attività economiche, dal commercio su area pubblica alla ristorazione, dai negozi storici alle imprese della cultura”. Nelle città e nei centri storici del nostro Paese le imprese, in particolare quelle dei servizi e del commercio, sono una componente fondamentale”.
Con questa introduzione, il presidente di Confcommercio provincia di Foggia, Antonio Metauro, ha illustrato il motivo per cui l’associazione che parla di imprese, servizi e turismo, il 13 novembre ha riunito, presso l’Auditorium della Camera di Commercio, i rappresentanti del mondo dell’urbanistica sia associazionistica che del territorio. Al convegno “Abitare la prossimità riscoprire la città” sono, infatti, intervenuti: Paolo Testa, responsabile settore Urbanistica di Confcommercio Imprese per l’Italia, Noè Andreano, vice presidente Anci Puglia, Giuseppe Galasso, assessore all’Urbanistica del Comune di Foggia e Francesco Faccilongo, presidente Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della provincia di Foggia.
Città è stata la parola centrale dell’evento pomeridiano; declinata secondo le competenze e i pensieri di ciascuno, sono stati illustrati interventi e progettualità in cui centro urbano e imprese dialogano in maniera diretta, creando così una interdipendenza tesa alla valorizzazione dell’economia di prossimità e delle stesse città.
Così il presidente dell’ordine degli architetti ha sottolineato l’importanza della spinta generativa delle attività commerciali e come queste debbano essere riconosciute con maggiore forza dalle Amministrazioni locali; il vice presidente di Anci regionale ha ampiamente illustrato il protocollo di intesa tra l’associazione dei Comuni e la Confcommercio marcando ancora di più come l’associazione di categoria sia un player importante nel racconto delle città; Paolo Testa, sociologo ed esperto di tessuto urbano della Confederazione ha snocciolato i dati drammatici della desertificazione commerciale delle città e del significato, in termine di benessere per i cittadini, della progressiva chiusura delle attività del terziario urbano. Interessante anche la presentazione del progetto Cities, un valido strumento per le associazioni territoriali per interloquire e operare con gli enti locali sul tema della rigenerazione urbana. Articolato l’intervento dell’assessore della Città di Foggia, Giuseppe Galasso che tra criticità e opportunità per Foggia ha presentato i vari progetti per la città: dal PUG, al housing sociale, alla riqualificazione del centro storico, pedonalizzazione e valorizzazione degli spazi sfitti come il cinema Ariston.
“Progettare la prossimità comporta, da un lato, la produzione, la diffusione e la redistribuzione di servizi essenziali; dall’altro, la definizione, il potenziamento e la proliferazione delle reti di mobilità che assicurino tutte le forme di accessibilità sostenibili. È innegabile che le città ed i territori siano disegnati dalle nostre attività economiche, dal commercio su aree pubbliche alla ristorazione, dai suoi negozi storici alle imprese della cultura. Reti a maglie strette per il quartiere/ centralità locale, reti a maglie larghe per garantire le relazioni con la città nel suo insieme, perché nelle nostre realtà non è in gioco la pianificazione di area vasta, non si intende realizzare cioè piccoli paesi autosufficienti, bensì promuovere città a misura d’uomo, che assicurino a tutti gli abitanti – in particolare a quelli che vivono nelle aree del malessere, dell’esclusione e della disuguaglianza urbana – di poter fruire dei servizi essenziali senza rinunciare all’effetto città”. Così Metauro in un passaggio del suo discorso introduttivo che si è concluso con due riflessioni per la città di Foggia su Via Arpi e il Quartiere ferrovia.
“Servono azioni e trasformazioni a breve termine e a basso costo, che si originino dal basso. Guardiamo Foggia. Pensiamo alla centralissima via Arpi, che ben potrebbe rappresentare la via della cultura con quel suo fermento universitario, la Fondazione Monti Uniti, le antiche chiese, il Duomo, i palazzi storici, il Conservatorio, il Museo, la porta arpana. Pensiamo al quartiere Ferrovia, un tempo il bel salotto di Foggia, con quei suoi edifici umbertini, oggi trasformato in un luogo irriconoscibile, dove andrebbe immaginata una straordinaria azione di recupero, per qualificarlo come luogo di particolare interesse storico e culturale”, ha chiosato.
Infine, l’invito a convocare un tavolo tecnico per discutere di politiche urbane ed economia di prossimità è stato avanzato dal presidente Metauro all’assessore Galasso che ha accettato con favore la proposta definendo così un principio di percorso non solo di ascolto, ma di fattiva collaborazione tra le due realtà.