La segnalazione del consigliere comunale Marasco
CI RISIAMO: Viale Miramare invaso dai liquami di fogna fuoriusciti dai tombini della condotta che attraversa quella parte dell’abitato. Una storia degradante vecchia che si rinova in continuo. Segno evidente che nella rete fognaria cittadina c’è più di qualcosa che non va. Tali episodi si ripetono ormai regolarmente e regolarmente vengono denunciati alle autorità di riferimento e dunque alla Aqp che gestisce il servizio. Denunce che rimangono senza esiti positivi.
ANCHE questa volta ad avvertire della esondazione della fogna, è stato Giuseppe Marasco, comandante del Corpo degli ispettori ambientali Civilis, e in questa consiliatura capogruppo dei Fratelli d’Italia a Palazzo San Domenico. «Sono oltre cinquant’anni che questa misera storia va avanti» sbraita mentre scatta le foto della niente affatto gratificante scena dinanzi peraltro ad un altro “monumento” al disdoro cittadino: il perdurante relitto di quello che fu il glorioso l’albergo “Gargano” in attesa non si sa di quale destino. «Non è più possibile assistere a tali scene – afferma – che si ripresentano puntualmente a gettare discredito sulla vocazione turistica delle città. Non si può andare avanti con interventi occasionali: è tutta la rete che va rivista e ammodernata secondo le accresciute caratteristiche ed esigenze della città. Occorrono provvedimenti strutturali che liberino la città da questi indecorosi spettacoli che hanno ripercussioni sull’ambiente e la salute pubblica».
IL “FENOMENO” della esondazione dei liquami di fogna dai tombini è legato alla frequenza delle piogge. Una coincidenza che evidenzia la denunciata commistione della fogna bianca con quella nera. Questa estate per la verità c’è stata una stasi nelle esondazioni dovuta alla prolungata siccità che ha ridotto fino all’arresto completo della infiltrazione dell’acqua nella rete fognaria. Ma appena Giove pluvio si è messo in attività, ecco quel che è successo: la imbarazzante situazione si è puntualmente ripresentata.
ATTENTO difensore della natura e della legalità, il consigliere Marasco segnala un altro problema che incide sulla salubrità dell’aria: le polveri provenienti dalle cave di pietra che costellano la città e che le correnti d’aria spandono anche sull’abitato. «La realtà dell’inquinamento da parte delle cave di pietra è ancora messa in dubbio – rileva – contrariamente a quanto lamentano i cittadini. Occorre che le civiche autorità affrontino il problema che incide fortemente sulla salute pubblica». Il consigliere Marasco chiede di pubblicare «sul sito web del Comune tutti i dati riguardanti la salubrità dell’aria in modo che anche i cittadini si possono rendere conto». Chiede altresì la istituzione di una Commissione tecnica ambientale che riferisca al Consiglio comunale.
Michele Apollonio