Il 4 gennaio 1903, veniva alla luce una creatura che tanto lustro avrebbe dato alla città che gli diede i natali: Raffaele Di Sabato, nato dall’unione di Giuseppe, merciaio e Apollonia Impagnatiello, casalinga. La sua breve, quanto tormentata esistenza è stata costellata da numerose opere scaturite da un innato fervore per le diverse discipline, in particolare la storia dell’arte, l’archeologia, le scienze economiche, il diritto, la letteratura, la glottologia e il giornalismo. Consegue il diploma di ragioniere presso l’Istituto Tecnico “P. Giannone” di Foggia e nel 1929, il diploma di laurea in Scienze Economiche e Commerciali, presso il Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche di Napoli.- Alla scuola di un eroico zio colonnello, s’imbatte nell’uomo Giuseppe Mazzini, ne condivide gli ideali e la dottrina, divenendo attivo repubblicano ed acceso antifascista. Il 10 marzo 1918, in Foggia, promette fedeltà alla Giovane Italia. Autore di un libello contro il regime fascista, il 27 maggio del 1923, viene arrestato e processato, poi prosciolto per avvenuta amnistia. Diviene valente critico d’arte, storico, iconografo e filologo, grazie ai dotti insegnamenti classici ricevuti da Mons. Iannelli, Michele Bellucci e Adolfo Avena. Grazie agli scritti ed all’appassionato interessamento per le opere ed i tesori d’arte che egli si proponeva di valorizzare, nel 1935 è nominato Regio Ispettore ai Monumenti, Scavi e Oggetti d’Arte, incarico che mantiene fino alla morte. Dopo notevoli ed accorate pressioni, ottiene la riapertura degli scavi di Siponto, occasione che gli consente di riportare alla luce numerosi capolavori di inestimabile valore artistico. Nel 1937 gli viene conferito l’incarico di Regio Ispettore Bibliografico per il Comune di Manfredonia, poi revocato, per i suoi trascorsi politici. Ha scritto di arte e di economia. Tra le opere più significative si annoverano: “Il Porto di Manfredonia nella vita economica della Capitanata” (1930), opera postuma, data alle stampe nel mese di novembre del 2008. “I lavoratori del mare e la questione marinara”; “La Signoria de l’Onor di Monte Santo Angelo”; “La palude sipontina e la malaria”; “Correzioni ed aggiunte al dialetto manfredoniano di L. Pascale” (tutte inedite). Il 24 ottobre 1935, per i tipi “Ed. Il Rinnovamento” di Foggia pubblica: “La Madonna di Siponto” – Saggio storico, critico d’archeologia e d’iconografia cristiana”, realizzando così il disegno a cui da tempo lavorava. Nel 1943 aderisce al C. N. L. (Comitato Nazionale di Liberazione) e con alcuni veri antifascisti, fonda il Partito Popolare. Nel 1944 gli viene conferita la cattedra di Disegno e Storia dell’Arte nel Regio Liceo Scientifico di Foggia, sede coordinata di Manfredonia. Il 18 settembre dello stesso anno, stroncato da un male inesorabile, cessa la sua esistenza terrena, lasciando la giovane moglie, quattro figli in tenera età. ed il suo lavoro al quale ha dedicato la sua breve, ma intensa esistenza. Nonostante siano trascorsi 121 anni dalla sua nascita e 80 dalla prematura scomparsa, ancora oggi riecheggiano le sue parole che pesano come un macigno: “… E come bisogna sudare, lottare, agguerrirsi ogni ora per non essere travolti o schiacciati”. Un chiaro monito rivolto, alle nuove generazioni, in particolare ai giovani perché non demordano, perché non si facciano avviluppare dalla corruzione, dal malaffare e guardare avanti e continuare a credere in quei valori per i quali il nostro illustre concittadino Raffaello di Sabato ha lottato senza mai avvilirsi, fino allo stremo delle forze. Animati da questi sentimenti che il direttore e la redazione di ManfredoniaNews.it, attraverso questo breve profilo, hanno sentito il dovere di ricordarlo additandolo, altresì, ai suoi affezionati lettori e alle nuove generazioni quale fulgido esempio di integrità morale, sociale e civile.
Matteo di Sabato