Per Manfredonia una importante ribalta per guardare al futuro
NON ERA un mistero quello che attribuiva all’organizzazione della Festa dell’Unità regionale a Manfredonia, il crisma di un esame di maturità della ritrovata verve politica-organizzativa della sinistra. La più importante che si sia svolta in Puglia ed ha pertanto costituito un impegno oltremodo importante e delicato, un banco di prova significativo per gli organizzatori sipontini.
«È STATO un esame pienamente superato» commenta Paolo Campo, il “traghettatore” sipontino di un passato non tanto lontano di affermazioni politiche ad un presente tutto da rifare e riordinare, che ha portato a veleggiare una barca appena rimessa sulla linea di galleggiamento. «La Festa dell’Unità – rileva – è stata la felice occasione per Manfredonia di riguadagnare il palcoscenico da tempo smarrito, una importante ribalta non solo regionale e nazionale, accesa non già da vicende tristi, bensì da una bella pagina di politica e socialità che ha toccato questioni fondamentali che coinvolgono gli interessi vivi della gente; una Festa che è servita a rimettere in connessione la gente con la politica; il Piazzale Ferri si è trasformato in una agorà nella quale la politica e la cittadinanza hanno avuto l’occasione di discutere dei temi della città come sanità, lavoro, sviluppo, socialità fino ai problemi della pace. Ma la Festa dell’Unità – rimarca – ha anche sancito l’affermazione del gruppo dirigente locale che si è egregiamente disimpegnato nell’organizzazione di un complesso evento rappresentativo della Puglia; una occasione di cimento che ha attestato che c’è una nuova classe dirigente fatta di giovani, uomini e donne, che si è già distinta nella recente campagna elettorale vincendo le elezioni amministrative, ed che in questa occasione ha ribadito la capacità di ben curare una grande manifestazione sia sul piano politico che su quello organizzativo».
AI QUATTRO giorni di lavori è stato calcolato che hanno partecipato non meno di venti mila persone dalle provenienze più disparate anche a riguardo all’età; oltre sessanta ospiti tra politici nazionali e regionali, moderatori, giornalisti, più di duecento giovani volontari. Un movimento complesso, un extra stagionale che si è riversato sulla città.
«ERA impensabile cinque anni fa immaginare tutto questo» annota con meritata soddisfazione Il segretario del PD locale, Matteo Panza, che ha diretto la macchina organizzativa, uno dei giovani del nuovo gruppo dirigente del partito manfredoniano. «L’organizzazione di questo evento rappresentativo della regione pugliese, ha richiesto un grande impegno che hanno offerto con entusiasmo tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione che naturalmente qui ringrazio. È stato anche questo un esercizio di democrazia, di servizio reso alla città. Un evento carico di significati politici e non solo e apre nuove prospettive per il partito che si proietta verso il futuro su solide basi».
UN INCORAGGIANTE viatico per la nuova amministrazione comunale alle prese con problematiche che toccano i vari e diversi ambiti fondamentali di una città per troppo tempo trascurata.
Michele Apollonio