Venerdì 2 Agosto 2024

Strage di Bologna, il ricordo e la ricostruzione all’interno del Museo Storico dei Pompieri e della Croce Rossa Italiana di Manfredonia

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L’Italia e gli italiani erano nel pieno dell’estate.
Strade piene di automezzi che si spostavano per la penisola verso le località di vacanza.
Aeroporti e porti anche. Era un brulicare di turisti, italiani e anche stranieri, che avevano forte il bisogno di evasione dal lavoro, per godersi un po’ di giorni lontani dalla quotidianità. Non da meno le ferrovie erano percorse da nord a sud e viceversa, da numerosissimi convogli, molti straordinari come era di consuetudine all’epoca, traboccanti di turisti e viaggiatori.
Stazione Centrale di Bologna, nodo nevralgico del trasporto ferroviario italiano.
Piena più di ogni altro momento dell’anno di gente. Confusione di viaggiatori, ognuno con la propria storia, con i propri pensieri, speranze, progetti, delusioni, che si apprestavano a partire o semplicemente a correre per afferrare al volo un panino o un caffè nella sosta del proprio treno.
Nessuno sapeva che un ordigno nascosto all’interno di una valigia giaceva in un angolo di una delle sale d’aspetto pronto ad esplodere. Un micidiale ordigno di diversi chili di esplosivo lasciato da mani criminali, tra le gambe di ignari viaggiatori, entrati in quella sala per riposarsi e ritemprarsi dalla calura bolognese.
Una luce vivissima, un boato, una nuvola immensa di polvere e detriti, alle 10.25 scuote la stazione e oscura il cielo di Bologna.
Detriti che ricadono, insieme a brandelli di muri, travi, acciaio, vetri sui corpi di centinaia persone.
Non tutta la polvere si era depositata al suolo che già decine di viaggiatori, ferrovieri, vigili del fuoco, forze dell’ordine, tassisti, chini sulle macerie, cominciavano ad estrarre le 85 vittime orribilmente dilaniate e profanate e i 200 feriti che sarebbero rimasti tali per tutta la vita.
La città non cede al caos di un evento terribile, non sprofonda nella paura più cupa e non si piega all’inaudita stupidità e crudeltà di chi aveva voluto compiere quel gesto infame. La città reagisce, si rialza, perché Bologna è così.
Questa ricostruzione del tragico evento all’interno del percorso museale, è stato voluto per ricordare e onorare la memoria di tutte le vittime della strage del 2 agosto.
Un doveroso contributo per ricordare le vittime, i sopravvissuti e i soccorritori di quello che sarebbe poi stato il più grave terroristico attentato nel nostro Paese dal dopoguerra.
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