Domenica 30 Giugno 2024

“Il buono di questa campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Manfredonia“

2 0

di CIRO DEL NOBILE, Coordinatore DEMOS Manfredonia

 

Non è un mistero la palpabile sfiducia dei nostri concittadini chiamati al voto l’8 e 9 giugno per dare un volto al nuovo Sindaco ed al nuovo Consiglio Comunale.

Le affermazioni ricorrenti del tipo: “tanto sono tutti uguali “, “a che serve votare, non cambierà mai nulla “ , “ chi va lì fa solo i fatti suoi “, preoccupano seriamente.

Se le cose stanno così e non v’è dubbio che queste frasi rappresentino il pensiero prevalente dei cittadini di Manfredonia, allora penso che una riflessione ad alta voce vada proposta, ora, prima del voto.

Un approfondimento che possa servire alle elettrici ed agli elettori ed ai cittadini in generale, non tanto ad orientare nella scelta del Sindaco e del Consiglio Comunale, oggetto di libero convincimento, ma, quantomeno, a comprendere che il voto va espresso comunque e che questa garanzia costituzionale, a cui tanti hanno sacrificato la loro vita, è preziosissima e non può assolutamente essere sprecata disertando le urne.

Non possiamo lasciare agli altri il compito di decidere per noi.

Se io non voto Non ho voce e se io non voto chi vota avrà doppia voce.

Non credo, però, che sia questo il vero intento di chi, preso da scoraggiamento, esprime il disinteresse e la sfiducia più totale verso questo grande esercizio di democrazia.

La prima considerazione da fare che è sotto gli occhi di tutti a Manfredonia è che il traino di queste elezioni è stato lasciato al civismo, alle liste civiche e che i partiti politici si sono sostanzialmente aggregati al traino propositivo delle liste civiche;

La seconda considerazione nasce dalla preoccupazione che la mancanza di iniziativa dei partiti politici nella composizione delle liste e delle colazioni possa trasformarsi, dopo il turno di ballottaggio (che comunque ci sarà indubitabilmente) in una rivalsa mirante a condizionare e ad ingabbiare il sindaco neoeletto;

La terza considerazione sta nel fatto che le elezioni comunali normalmente si giocano fidando su parentele, amicizie, appartenenze a varie forme di aggregazioni e consociazioni (si spera legittime), che difficilmente mettono in primo piano il contenuto programmatico proposto.

Ciò che latita in queste situazioni è la possibilità reale di valutare le potenzialità dei vari candidati alla carica di Sindaco ed a quella di Consigliere Comunale, per operare la scelta di chi dovrà essere capace di incarnare il programma elettorale.

Una lamentela ricorrente sembra essere quella di definire l’eletto di turno come non all’altezza della situazione, visti i ripetuti fallimenti cui la città è andata incontro negli ultimi anni.

Fallimenti che non possono solo essere addebitati solo ai Primi Cittadini ma anche ai Consigli Comunali, del resto, visto che per molti lo slogan elettorale è quello di volerci mettere la faccia, questo dovrebbe significare anche che la faccia deve assorbire le negatività di cui si è responsabili, direttamente ed indirettamente.

Spero vivamente che il ruolo del Consiglio Comunale, organo fondamentale di amministrazione e di democrazia non si estrinsechi, come nello scorso mandato, solo nello sfiduciare il sindaco di turno, reo di aver nominato un assessore anziché un altro.

Sostanzialmente, aver agito senza una vera verifica dell’azione politico- amministrativa, realmente svolta, ha sempre il sapore di una imboscata priva di vere motivazioni politiche.

Quello che è grave è che le motivazioni politiche, successivamente portate a giustificazione di una incoerente azione della maggioranza dei consiglieri firmatari dello scioglimento, ha funzionato per giustificare i veri motivi, molto personali, sottostanti allo scioglimento del Consiglio ed al licenziamento del Primo Cittadino.

In effetti, se continueranno a permanere e prevalere queste logiche, qualsiasi amministrazione sarà a rischio scioglimento e qualsiasi sindaco sarà “sub iudice”, rispetto alle manovre di posizionamento di potere nella macchina amministrativa.

Fin qui, come si vede, e non si temono smentite sul fatto che assai frequentemente le cose vanno realmente così, non si esercita un minimo di considerazione per i problemi della città e della gente, eludendo tragicamente la fiducia degli elettori.

Chi leggerà, al di là di come vorrà considerare questa analisi, sa bene che le cose stanno esattamente così.

Ed allora, giustamente, ci si deve chiedere dove sta il buono di questa campagna elettorale.

Chi sarà destinatario della fiducia elettorale e siederà a Palazzo San Domenico, per rappresentarci, sappia prendere molto seriamente in considerazione l’espressione del voto che gli è stato indirizzato, sia, altresì, conscio di svolgere quel ruolo che gli compete nella diversità sostanziale che è in capo al Primo Cittadino piuttosto che ai Consiglieri Comunali.

 Al Primo Cittadino spetta pienamente l’autonomia che la legge gli assegna nel nominare una giunta che operi coerentemente con quanto ha inserito nel programma, approvato dalla coalizione che lo sostiene, presentato agli organi competenti, al Consiglio Comunale spetta il ruolo di controllo e di proposta, di supporto al sindaco per la parte che risponde al nome di maggioranza e di stimolo e critica per la minoranza od opposizione.

Il condizionamento del Primo Cittadino, nelle scelte che la legge gli attribuisce, deve essere contenuto nell’ambito dei ruoli che la legge assegna a Sindaco e Consiglio Comunale, evitando, assolutamente, forme di pressione indebite per quanto è strettamente riservato al Primo Cittadino.

Qualcuno potrà pensare che queste considerazioni sono troppo sbilanciate a favore del potere che assume un Sindaco, in realtà queste sono solo le previsioni e le attribuzioni di legge, una legge democraticamente approvata e che nel tempo dovrebbe anche avere una revisione, visti i numerosi casi di scioglimento anticipato dei Consigli Comunali in Italia.

Del resto, fra qualche giorno assisteremo all’avvio delle giostre che precedono il ballottaggio e poi, a Sindaco eletto, a quelle giostre che precedono la formazione del governo e del sottogoverno della città.

Se vogliamo che questa città viva una nuova primavera questo è il buono che può promettere questa tornata elettorale ovvero che ognuno si attenga ai propri ruoli, senza prevaricare o scalpitare oltre i confini di competenza.

Se sapremo fare questo avremo una amministrazione solida e proficua e questo lo sapremo fare solo se abbiamo imparato dagli errori del passato, prossimo e remoto, ovvero con un occhio anche alla memoria storica della città, che in tantissimi ignorano.

Il sindaco che avrà l’onore di rappresentare e governare Manfredonia si faccia carico del fatto che il voto concesso a Lui ed al Consiglio Comunale valorizzi la città e faccia in modo che la città valorizzi e rispetti il cittadino perché questo è il fine ultimo delle amministrazioni locali.

La legalità, mantra assoluto per Manfredonia, inizia dal rispetto che i cittadini devono avere per le Istituzioni e per il rispetto che le Istituzioni devono al cittadino, senza di ciò anche l’azione più incisiva di Magistratura e Forze dell’Ordine avranno l’amaro significato della presa d’atto di un fallimento già avvenuto.

Al Primo Cittadino che eleggeremo il compito di essere il Sindaco di tutti e di saper comporre, saggiamente, le opposte esigenze che l’elettorato e la città evidenzierà.

Manfredonia, 07.06.2024

Ciro Del Nobile

Coordinatore DEMOS Manfredonia

Articolo presente in:
Comunicati · News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com