“Emiliano e il centrosinistra non sono capaci di garantire i diritti delle famiglie”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che spiega: “La vicenda è quella riguardante i buoni educativi per la frequenza degli asili nido, dove si registrano ritardi nella pubblicazione dell’avviso rivolto ai nuclei familiari per il prossimo anno educativo. Il ritardo della Regione Puglia – prosegue De Leonardis – danneggia anche i gestori dei servizi che sottoscrivono in estremo ritardo i contratti di servizio con gli Ambiti. Il rischio è quello di ripetere la catastrofe educativa dello scorso anno scolastico, con le famiglie che a settembre non conoscevano ancora dove poter far frequentare il proprio figlio. Infatti, per l’anno educativo 2023/2024, la Regione pubblicò lo specifico bando addirittura il 24 agosto 2023, vale a dire nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico, dando come scadenza per richiedere il voucher da parte delle famiglie il 16 settembre.
Il Comune di Foggia, che avrebbe dovuto elaborare le graduatorie entro 30 giorni, ha finito per impiegarci ben 4 mesi. Una evidente concatenazione di ritardi e disservizi sulla pelle delle famiglie. Altra assurdità – evidenzia De Leonardis – è quella per cui, a Foggia, i contratti di servizio sono stati sottoscritti soltanto a febbraio. Gli altri contratti, riguardanti i bambini finanziati con la seconda assegnazione di fondi dalla Regione, vedranno l’erogazione di questi soltanto a fine luglio. Siamo a inizio giugno e la tendenza sembrerebbe andare nella direzione di una replica di quanto accaduto lo scorso anno. Emiliano – evidenzia De Leonardis – deve muoversi per tempo e non arrivare con l’acqua alla gola innescando un effetto domino di ritardi e disservizi le cui conseguenze le pagano le famiglie. Esse vanno sostenute, senza dimenticare che la città di Foggia, dove si contano più di mille iscritti agli asili di cui ben 700 usufruiscono dei buoni educativi, è una vera e propria eccellenza in ambito nazionale, visto che è tra le poche città che rispetta, ad esempio, i parametri concernenti i posti disponibili in asilo nido rapportati alla popolazione”, conclude De Leonardis.