Quella del trauma rappresenta certamente la patologia di maggiore rilevanza clinica e prognostica che nei paesi occidentali è la prima causa di morte e di invalidità permanente. Percentuali da brivido che potrebbero essere limitate attraverso trattamenti intensivi ottimali. Il punto è che quando il trauma si moltiplica, come più volte si verifica negli incidenti, la scienza medica viene a trovarsi di fronte a pazienti con traumi multipli, persone che presentano un numero di lesioni che coinvolgono più organi compromettendo le stesse funzioni vitali dell’individuo. Ci si trova dì fronte al politrauma. “La necessità di riuscire a creare un corretto equilibrio tra le diverse figure chiamate a predisporre percorsi diagnostici e terapeutici per ottimizzare il coordinamento tra la centrale operativa, il pronto soccorso, la rianimazione, i servizi diagnostici, il blocco operatorio e i reparti di degenza è centrale”. Chi parla è il dott. Pasquale Vaira, Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione, promotore e presidente di un Congresso che farà riflettere molto, non solo sul piano scientifico ma anche su quello umano. Un consesso scientifico talmente coinvolgente da trasformare la sala convegni dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza – struttura sanitaria di eccellenza dell’Opera di San Pio da Pietralcina di San Giovanni Rotondo – in una sorta di laboratorio emozionale non privo di profondi, toccanti sentimenti. Una due giorni in cui si sono confrontati oltre cinquanta esperti di primissimo piano nazionale nell’esame critico di ben sette casi clinici. Dalla gestione immediata dell’evento traumatico sul territorio all’arrivo del paziente in pronto soccorso, dalla diagnostica e valutazione chirurgica alla stabilizzazione cardio respiratoria, dalle complesse problematiche materno pediatriche al trauma cranico sino al grande ustionato. “Il nostro – spiega Vaira – è stato il tentativo di cercare di ragionare intorno a percorsi ideali nuovi in cui si avverte la necessità d’interpreti capaci davvero di immedesimarsi in logiche concettuali costruite per affermare principi scientifici. Penso che debba esserci – sottolinea Vaira – un momento in cui etica, scienza ed arte si incontrino per aiutarsi, soccorrersi vicendevolmente come facciamo noi medici ogni giorno nel nostro difficile compito in cui il fattore umano domina ed accompagna la nostra azione”. E difatti il congresso ha riservato altri momenti di grande interesse non solo sul versante scientifico, ma anche giuridico, etico ed artistico. A cominciare dalla Lectio Magistralis affidata ad un illustre magistrato, Alfredo Viola, Procuratore Generale Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione per poi ascoltare la lettura di un racconto dello scrittore Piernicola Silvis – dal titolo Sussulti – consegnata alla suadente voce dell’attore Claudio Mione, in un momento di grande pathos. E per finire, la splendida performance del grande Felice Limosani, che ha illustrato l’opera digitale “Dante il Poeta Eterno”, donata alla Casa Sollievo della Sofferenza. Un processo sperimentale attraverso il quale l’artista è riuscito ad unire le digital Humanities e la Virtual Reality Hypnosis Distraction trasformando la Divina Commedia in una cyber terapia per pazienti politraumatizzati. Un progetto semplicemente straordinario che si pone l’obiettivo di studiare le gestione del dolore acuto attraverso l’arte esperienziale, integrando valore culturale e beneficio terapeutico. Limosani si commuove mentre presenta questo studio introspettivo che ha la capacità travolgente di aprire uno spaccato interiore incredibile, estremamente coinvolgente, che conferma non solo le sue ben note capacità artistiche e creative, ma soprattutto il tratto genetico che contraddistingue la continua ricerca di un personaggio, un artista, dalle grandi qualità umane e professionali, che fanno di lui un portatore sano di interessi collettivi.
di Micky dè Finis