FI e FdI non ci sono, decideranno a Roma come orientarsi
È VINCENZO Di Staso, il quarto candidato sindaco alle sempre più vicine elezioni comunali di Manfredonia. Uno scarno comunicato lo qualifica come espressione «dell’area politica del centrodestra e di un progetto di buono e sano governo della città», un’area delimitata dai partiti “Lega” e “Udc” e da “Strada facendo”, la civica di Rotice che pertanto rimane fuori. Così come fuori da quest’area di “centrodestra”, rimangono Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno ribadito il proprio “no” alla candidatura dell’ex sindaco. A meno che la indicazione di Di Stato non sia interscambiabile con quella di Rotice. Vincenzo Di Staso, avvocato, ex consigliere comunale nella funzione di capogruppo dei FI, è stato tra i consiglieri comunali di opposizione firmatari del documento che ha posto fine al mandato dell’allora sindaco Rotice. Una firma poi ritirata su pressioni – si disse allora – familiari.
ORA questa nuova proposizione di un gruppo già fortemente avversato in quanto ridotto in buona sostanza alle forze della sola civica “Strada Facendo”, dal momento che – viene fatto notare – a Manfredonia tanto “Lega” quanto “Udc” non esistono o hanno scarso seguito. Di Staso va pertanto ad affiancarsi agli altri candidati già in movimento sia pure lento, nella campagna elettorale, vale a dire Domenico La Marca, Ugo Galli, Antonio Tasso, tutti e tre, ed ora anche il quarto, espressioni di raggruppamenti civici.
Si è in attesa dei candidati del “centrosinistra” e del “centrodestra” nei quali militano i partiti maggiori tradizionali: il primo è in attesa che si stabilizzino le evoluzioni di PD e M5Stelle; il secondo in attesa delle decisioni che saranno adottate dal summit convocato a Roma dei coordinatori regionali di Forza Italia, Noi Moderati (Lupi) e Fratelli d’Italia.
SI È dunque lontani dalla definizione delle forze in campo per il rinnovo del governo cittadino, mentre la clessidra del tempo si va rapidamente svuotando.
Michele Apollonio