Gli interrogatori degli inquisiti nel “Giù le mani” dipingono scenari raccapriccianti
È ORMAI il “giallo” di Manfredonia. Un intrigo inestricabile tra politica, criminalità, governo cittadino. Agatha Christie, Edgar Alan Poe, George Simenon, Hercule Poirot fino al nostro Andrea Camilleri, non avrebbero saputo inventarsi di più e di meglio. Un primato che Manfredonia avrebbe fatto volentieri a meno alle prese com’è con problemi che toccano la sopravvivenza dei suoi cittadini. Quella che doveva essere una competizione elettorale estremamente assennata e responsabile, sta segnando il passo travolta da una inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Foggia, che sta mettendo a nudo situazioni che mai si sarebbero immaginate per le commistioni trasversali che coinvolgono esponenti della politica, del governo cittadino, funzionari comunali, dipendenti dell’azienda partecipata dal comune accusati di gravi reati. Una faccenda che tocca aspetti etici, di corretta gestione della cosa pubblica, pratiche immorali e illegali.
I SOCIAL diffondono stralci dei verbali degli interrogatori dei sottoposti a forme restrittive (arresti in carcere e ai domiciliari, sospensioni dai pubblici uffici, e via discorrendo). Descrivono nei particolari, scene che nulla hanno a che fare con le attività amministrative ordinarie: situazioni inimmaginabili. E si è appena agli inizi. Si prospettano epiloghi raccapriccianti che naturalmente si riverbereranno sulla città condizionandone il normale svolgimento delle sue attività. A cominciare dalle elezioni amministrative avvolte nel più fitto mistero. Si brancola nel buio. La gente è disorientata. E finanche impaurita.
LE ATTESE per sapere i signori della politica o giù di lì, cosa hanno intenzione di predisporre per affrontare le ormai dietro l’angolo elezioni amministrative per indicare il sindaco della città e rinnovare il consiglio comunale, si sono talmente diluite da aver perso persino l’interesse per un appuntamento vitale per le sorti della città. E intanto è iniziato il contro alla rovescia per l’appuntamento elettorale. Le notizie che trapelano stentatamente dai vari settori politici che dovrebbero animare le prossime consultazioni popolari, non prospettano quelle certezze che invece avrebbero dovuto essere la base di questa tornata elettorale che dovrebbe segnare un nuovo, autentico corso del governo della città.
LA POPOLAZIONE si ritrova invece difronte a scenari ancora peggiori di quelli trascorsi e bloccati d’autorità. Non a caso Manfredonia è governata da una triade di Commissarie prefettizie arrivata a Palazzo San Domenico dopo meno di due anni dall’altra triade di Commissari straordinari inviati dal Ministero dell’interno e fermatisi per oltre due anni.
INSOMMA, si è punto e accapo e con prospettive niente affatto rassicuranti. Si teme addirittura che il commissariamento del comune possa proseguire: sarebbe opportuno che, in proposito, le autorità preposte diano una indicazione precisa chiarificatrice. Una incertezza che si aggiunge alle tante altre incertezze.
Michele Apollonio
dovrebbero iniziare a sbattere e non po di gente in galera e buttare via la chiave