Il centrodestra pugliese interviene dopo la decisione l’annuncio di martedì sera, del primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, della telefonata da parte del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che gli ha comunicato la nomina di una commissione d’accesso per verificare una ipotesi di scioglimento del Comune dopo l’inchiesta della Dda che il 26 febbraio scorso ha portato all’arresto di 130 persone su presunti intrecci tra Mafia e politica. “È veramente sconcertante leggere le dichiarazioni del sindaco Decaro. Invece, di dichiarare guerra alla mafia, cosa fa? Si lascia andare al solito vittimismo arrivando persino a mistificare la realtà giudiziaria”. Lo afferma, in un messaggio su Facebook, è il consigliere regionale pugliese e coordinatore provinciale di Fdi, Michele Picaro.
“Quella realtà che rifiuta di affrontare in Consiglio comunale – sostiene Picaro – non sottoscrivendo insieme alla sua maggioranza la nostra richiesta di monotematico e in Commissione regionale antimafia dove i suoi compagni di partito ritengono che rispetto alla mia richiesta non ci sia nulla da discutere. Insomma, un continuo girare la testa dall’altra parte, come avvenuto per Amtab che, messa in amministrazione giudiziaria, per il Procuratore aggiunto Giannella fungeva da ‘modello di quasi welfare0’ in cui le assunzioni erano sotto il controllo e la direzione del clan Parisi. Se in 15 anni di governo della città, il sindaco Decaro non ha visto, non ha sentito e non ha parlato, il prefetto di Bari non poteva fare altrettanto. Ritenere che la richiesta di accesso della commissione d’indagine sia un atto politico è di una gravità inaudita che mina i più elementari principi di rispetto delle istituzioni” rimarca l’esponente di Fdi.
Da altri partiti governativi arrivano altre manifestazioni di sostegno alla decisione del ministro Piantedosi: “Apprendiamo delle dichiarazioni al vetriolo che il sindaco di Bari riserva al ministro Piantedosi, ‘reo’ di aver fatto ciò che si deve per garantire ai cittadini un clima di assoluta legalità in un Comune interessato da oltre 150 arresti e un decreto di amministrazione straordinaria di una delle società partecipate più importanti, in cui la mano della mafia sembra essere stata preponderante”. E’ quanto scrivono in una nota i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Giandiego Gatta, Andrea Caroppo e Vito De Palma. “A fronte di tutto ciò, per il sindaco di Bari – aggiungono – si tratterebbe di ‘lesa maestà’ adempiere all’obbligo di tutelare i cittadini e assicurar loro un governo della cosa pubblica in linea con i principi di legalità e trasparenza. Il sindaco, invece, dovrebbe apprendere con favore l’azione del governo. Perciò, lo invitiamo a cambiare registro per senso di responsabilità e amore per la legalità che dovrebbe accomunare tutti gli amministratori e rappresentanti istituzionali”.
“Le parole di fuoco del sindaco Decaro sono francamente sconcertanti – rimarca il deputato barese della Lega, Davide Bellomo -. Un sindaco e presidente dell’Anci che compie un atto sovversivo nei confronti di un ministro non si è mai visto. L’atto di guerra a Bari e ai baresi – aggiunge – lo hanno dichiarato quei criminali che hanno infiltrato la mafia nel Comune, prendendo il pieno controllo – sostiene Bellomo – di importanti società come Amtab. Faremo di tutto, nel rispetto assoluto delle prerogative della Prefettura e del ministro dell’Interno affinché Bari non subisca un’onta che non merita. Ma capovolgere le responsabilità è onestamente inaccettabile. Le conseguenze dell’incapacità amministrativa di Decaro non si potranno certo imputare al ministro Piantedosi o al centrodestra locale, ma a un sindaco che ha fatto le scelte sbagliate, quanto meno in termini clientelari, e non si è accorto, nella migliore delle ipotesi, di quello che accadeva sotto i propri occhi”.