A Torremaggiore l’incontro organizzato da CIA Capitanata con gli agricoltori di tutto l’Alto Tavoliere
“Soltanto se lotteremo uniti, entrando nel merito delle questioni con proposte sostenute da tutto il mondo agricolo, l’agricoltura della Capitanata potrà risollevarsi dalla crisi che ha portato all’esasperazione migliaia di agricoltori in tutta la provincia di Foggia e milioni di agricoltori in Italia e in Europa”. È un appello all’unità quello lanciato da CIA Agricoltori Italiani di Capitanata nell’incontro di ieri, giovedì 29 febbraio 2024, a Torremaggiore. Nella Sala del Trono del Castello Ducale, gli agricoltori di tutto l’Alto Tavoliere si sono confrontati con Emilio Di Pumpo, sindaco di Torremaggiore; Maria D’Apice, responsabile CIA Torremaggiore; Ciro Caliendo, responsabile CIA San Severo; Angelo Miano e Nicola Cantatore, rispettivamente il presidente e il direttore di CIA Capitanata.
L’olio, il grano, la vitivinicoltura, la zootecnia e il settore ortofrutticolo, nell’Alto Tavoliere, sono il pane per migliaia di famiglie, rappresentano la più grande industria ecosostenibile a cielo aperto del territorio, con migliaia di imprese agricole, decine di frantoi, moltissime cooperative che completano la filiera dal campo alla trasformazione e commercializzazione. Queste realtà sono vitali per la nostra provincia, perché senza di esse non avremmo il motore che mette in moto un’economia importante, fatta di imprenditori e lavoratori agricoli. Oggi, però, l’agricoltura è messa in un angolo da politiche nazionali ed europee lacunose, disattente, spesso assurdamente punitive per un settore che non vede riconoscersi il giusto valore economico e sociale delle proprie produzioni, basti pensare al prezzo imposto dalla Grande Distribuzione e dalla parte industriale per i nostri prodotti agricoli. Prezzi al ribasso ottenuti con la clava delle importazioni massicce dall’estero di prodotti con standard produttivi, qualitativi e di salubrità nettamente inferiori ai nostri. Questa è concorrenza sleale. Il crollo del prezzo del grano duro è davvero emblematico: le importazioni di frumento dall’estero sono enormemente aumentate, senza un sistema efficace di controlli, tanto da abbattere le quotazioni alla Borsa Merci di Foggia. CIA Puglia si sta battendo da oltre un anno con una petizione nazionale che ha superato le 75mila firme e, complessivamente, attraverso l’adesione di 45 comuni, può contare sul sostegno di oltre 1 milione e mezzo di cittadini. Il Governo deve ascoltare gli agricoltori e anche l’Europa deve farlo. CIA Agricoltori Italiani di Capitanata ha ricordato di come tutti i settori agricoli siano in gravi difficoltà: dalla vitivinicoltura, messa in ginocchio dalla peronospora, al comparto ortofrutticolo, anch’esso penalizzato dallo scarso valore riconosciuto al lavoro degli agricoltori. I problemi riguardano tutti i settori del mondo agricolo della Capitanata. CIA Agricoltori Italiani di Puglia è in mobilitazione permanente da almeno due anni. È stata la prima a denunciare l’inadeguatezza della PAC e l’urgenza di una sua riforma radicale. Stessa cosa per quanto riguardava la necessità, poi parzialmente accolta dal Governo, di confermare l’esenzione IRPEF e i contributi per l’accesso agevolato alle assicurazioni contro le calamità. Le criticità sono molte, ma si riassumono in alcuni punti: il riconoscimento di prezzi remunerativi ai prodotti coltivati e raccolti dalle imprese agricole; misure che riducano i costi di produzione aumentati a dismisura; azioni per difendere il made in Italy dalle importazioni massicce e dalla concorrenza sleale; mettere al centro delle politiche italiane ed europee il ruolo e il lavoro dei nostri agricoltori. E poi restano in tutta la loro drammaticità i problemi legati ai danni della fauna selvatica e quelli causati da siccità e calamità che derivano dai cambiamenti climatici. Bisogna agire subito, accogliendo le proposte lanciate dalla piattaforma programmatica di CIA Agricoltori Italiani per un nuovo Piano nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione che affronta strutturalmente tutti i nodi da sciogliere affinché il comparto sia sostenuto e rilanciato.