Tante belle intenzioni ma con tanti punti interrogativi
E sulla scena politica sipontina irrompe “Italia Viva”, il partito politico fondato e presieduto da Matteo Renzi. Alle prossime elezioni amministrative sarà presente a Manfredonia a competere per le elezioni del nuovo consesso amministrativo che siederà a Palazzo San Domenico. Probabilmente si alleerà con altre formazioni. Nei giorni scorsi ha tenuto il suo primo congresso cittadino svoltosi presso la propria sede in Via della Croce, 73H, che ha eletto Gaetano La Forgia, ex impiegato comunale, coordinatore cittadino e suo vice vicario Gaetano Michele Palumbo. Il nuovo organismo politico va ad infoltire la numerosa schiera di partiti e movimenti politici sorti in questi ultimi tempi. «Siamo consapevoli – ha evidenziato La Forgia dopo aver tracciato una panoramica dell’attuale momento politico – di dover operare in una situazione politica e amministrativa locale che ci vedrà per la prima volta davanti ad una competizione elettorale per le amministrative di questa nostra Città che ha subìto in questi ultimi anni di governo, una dilapidazione di quasi tutto il patrimonio sociale, culturale ed economico costruito in decenni. Una comunità – ha esaminato – impoverita non solo dalla crisi economica, in balìa di una diffusa e tollerata anarchia rispetto alle regole del vivere comune, ma anche segnata dalla diffusa piaga clientelare e di padronanza della Città di chi l’ha governata». E alla domanda «Che cosa possiamo fare noi per migliorare la vivibilità della nostra Comunità?» il neo coordinatore di “Italia Viva” risponde «Denunciare con maggior forza all’opinione pubblica questo stato di cose. Proporre politiche alternative valide e credibili. Creare un consenso fondato anzitutto sulle idee, sulle persone, sulla morale, sulla legalità, sulla meritocrazia, su noi e su quanti verranno tra noi e con noi». Le buone intenzioni non mancano e non sono neanche nuove: il problema è verificare quanti di quei buoni propositi vanno a buon fine. Le vicende politiche-amministrative di questi ultimi tempi caratterizzati da amministrazioni comunali decadute con ignominia, offrono un ricco campionario di quello che si promette e di quello che si realizza. Manfredonia è andata, i vari parametri considerati lo attestano, sempre più indietro in un contesto di nebulosità impenetrabile tanto da essere considerata dagli organismi giudiziari antimafia, tra le città particolarmente sotto osservazione. Non certo a caso, ma frutto di una analisi scaturita dal suo particolare punto di osservazione e di ascolto, l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, un triangolo nel quale i misfatti criminali sono all’ordine del giorno, padre Franco Moscone ha indicato nel «lavoro, ambiente e legalità i tre temi che continuano a dimostrarsi deboli nel nostro Territorio». Tre temi strettamente collegati fra di loro e che su queste sponde del golfo adriatico si sono inariditi a dispetto delle numerose risorse naturali e costruite che si ritrova, delle opportunità che pure sono state avviate con grande impiego di denaro pubblico, ma tutte finite miseramente fallite non senza colpe in particolare di chi ha avuto in consegna la gestione delle sorti della città. Ecco perché le prossime consultazioni amministrative acquistano una valenza tremendamente importante.
Michele Apollonio
Stèmm scars!