L’Autorità di sistema portuale Patroni Griffi ha appaltato le opere
«Un treno che viaggia ad altissima velocità e che siamo riusciti a non perdere, perché per noi era fondamentale rispettare le promesse fatte ai territori». Il treno è quello del PNRR e chi non l’ha perso è Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, e il territorio in parola è quello di Manfredonia, nello specifico il molo alti fondali ovvero Porto industriale, Porto isola, che è parte dell’AdspmAm. Un treno che trasporta 121 (centoventuno) milioni di euro che serviranno per realizzare il progetto di rifunzionalizzazione del porto sipontino.
Ci siamo, dunque. Il presidente Patrono Griffi ha annunciato con giustificata soddisfazione «la conclusione della procedura di gara di appalto integrato per l’affidamento dei lavori per la “Rifunzionalizzazione del Bacino Alto Fondali (BAF)”, del porto isola di Manfredonia, per un importo complessivo di quadro economico di 121 milioni di euro, di cui 80 milioni coperto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e 41 milioni dal fondo ZES Recovery Fund. Ad aggiudicarsi la gara il R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) “C.I.S.A. s.p.a./Operazione s.r.l./Fincosit s.r.l./ Consorzio Stabile i.t.m./ Nautilus s.r.l». Il presidente Patroni Griffi ha dato atto ai «nostri Dipartimenti – Tecnico e Amministrativo – che hanno lavorato a testa bassa, dimostrando un impegno esemplare per la gigantesca mole di lavoro cui sono stati sottoposti, per la progettazione realizzata, per l’acquisizione delle autorizzazioni e la capacità di sintesi e di dialogo con i soggetti interessati».
Entro quest’anno – assicura il presidente dell’AspmAm – sarà avviata la fase esecutiva. L’appalto prevede la realizzazione di lavori manutentivi di risanamento corticale delle strutture in calcestruzzo armato del BAF, nonché la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione, consolidamento strutturale, miglioramento sismico, compresa l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti, ponendo successivamente a gara il progetto definitivo validato.
Dalla sua costruzione negli ormai lontani Anni settanta, il porto isola di Manfredonia non era stato mai interessato ad interventi strutturali di tale portata tant’è che sono non poche le carenze che si sono accumulate. Le strutture del Bacino Alti Fondali sono interessate – rileva Patroni Griffi – da una condizione critica che è sostanzialmente riconducibile al degrado per corrosione delle armature e ai conseguenti effetti sul calcestruzzo. I lavori sono finalizzati non solo a conservare l’opera, tramite interventi corticali, di riparazione e di ripristino delle originarie condizioni di protezione delle armature e delle sostituzioni delle stesse, ma anche la contestuale rifunzionalizzazione che sarà ottenuta attuando, in particolare sul pontile di approccio e con modalità diverse anche sulle banchine, provvedimenti che riguardano il consolidamento strutturale degli elementi e il miglioramento del loro comportamento sotto l’azione sismica.
Soddisfazione ha espresso il presidente della Regione, Michele Emiliano. «La Puglia dimostra a tutti i livelli – ha rilevato – una grande capacità di fare sistema tra i diversi attori per il perseguimento dell’interesse comune. Con interventi efficaci ed emblematici, anche sotto il profilo storico, la collaborazione istituzionale consente di cogliere le opportunità e di svolgere un ruolo strategico nell’Adriatico e nel Mediterraneo”.
A Manfredonia la notizia è stata accolta con grande interesse e soddisfazione non solo negli ambienti portuali data la valenza economica che ha nel contesto non solo cittadino. Ora l’aspettativa è che il porto, così ristrutturato, venga opportunamente inserito in un circuito di traffici portuali in modo tale da costituire un volano per attività commerciali e industriali operative a terra.
Michele Apollonio