Domenica 24 Novembre 2024

Sono tre le Commissarie prefettizie al Comune di Manfredonia

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La decisione del Prefetto Valiante «in considerazione della particolare complessità della situazione amministrativa»

SONO salite a tre le Commissarie prefettizie inviate al Comune di Manfredonia dal prefetto di Foggia Maurizio Valiante. Dopo la nomina della vice prefetto Rachele Grandolfo, subito dopo la caduta dell’amministrazione Rotice, il prefetto di Foggia Maurizio Valiante, ha nominato altre due Commissarie che affiancheranno la Grandolfo. Sono la vice prefetto Angela Barbato, nominata sub-commissaria prefettizia con compiti di supporto e collaborazione con la Grandolfo; e la vice prefetto Nicolina Miscia con compiti di supporto e collaborazione con la collega Grandolfo nonché funzioni vicarie e compiti di sostituzione del commissario prefettizio in caso di assenza o di temporaneo impedimento dello stesso.

LA DECISIONE del Prefetto Valiante di rafforzare non con una, ma con due vice prefetti, la presenza commissariale al Comune di Manfredonia, è conseguente alla nota inviata dalla Commissaria prefettizia Rachele Grandolfo, con la quale chiedeva «in considerazione degli aspetti di particolare complessità che la situazione amministrativa dell’Ente presenta, di voler valutare l’opportunità di nominare un sub Commissario prefettizio, quale ausilio nella gestione dell’Ente». Il Prefetto Valiante ha accolto la richiesta della Grandolfo, e con due distinti decreti ha inviato a Manfredonia due sub Commissarie vice prefetto con esperienze commissariali importanti.

Quella di tre Commissarie prefettizie è una novità inedita per Manfredonia: prima per essere tre donne a dover provvedere a ristabilire il governo del Comune; poi per il numero che eguaglia quello, ma assortito tra uomini e donne, della Commissione straordinaria di nomina ministeriale. Insomma, a quanto pare a Palazzo San Domenico si sperimentano le varie sfumature di interventi d’autorità poste in atto per cercare di raddrizzare le pesanti situazioni amministrative create dai rispettivi titolari politici estromessi dai meccanismi democratici. Non ultima ragione è quella legata al tempo di permanenza delle Commissarie alla guida dell’Ente comunale di Manfredonia: sette mesi (salvo complicanze) durante i quali dovranno venire a capo della «particolare complessità della situazione amministrativa dell’Ente».

NATURALMENTE si confida molto nel buon lavoro che faranno le tre Commissarie per lasciare una situazione amministrativa quanto meno «meno complessa» di come è stata trovata che lascia il campo a interpretazioni diverse. Il Municipio di Manfredonia da fin troppo tempo è diventato una sagrestia blindata riservata a pochi che decidevano (vedi dichiarazioni degli ex assessori di FI) delle sorti della città. L’attesa è pertanto quella di vedere la “Casa comunale” restituita alle sue funzioni istituzionali frequentata da persone, uomini e donne, che agiscono in nome e per conto del popolo e che dunque sanno interpretare le istanze di una città che ha tanto da dire correttamente e costruttivamente. Manfredonia ha il tempo supplementare di sette mesi per riflettere e decidere assennatamente.

  Michele Apollonio

 

 

 

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