C’è bisogno di reagire come comunità ad una regressione economica e culturale in atto già da tempo e che rischia di portarci ad un punto di non ritorno.
Abbiamo la necessità di mettere in campo uno sforzo straordinario, tenendo lontani impresentabili e capitani di sventura. E dobbiamo farlo ripartendo da chi con noi ha condiviso gli anni difficili all’opposizione e con cui abbiamo imparato a limare le differenze, che pur ci sono.
Una visione di città che guardi lontano ha bisogno di donne e uomini capaci di interpretare i bisogni di questo paese senza cavalcarne le paure.