La riconsegna delle dimissioni di 13 consiglieri comunali di fatto azzera la consiliatura, aprendo la strada ad una nuova gestione commissariale.
Da più parti leggo particolari di depistaggio, atti a distorcere l’attenzione verso la raccolta delle firme. Con viaggi finti e tentativi mediatici maldestri.
La lotta politica, non è complotto, non è carboneria, deve essere trasparente, alla luce del sole, con motivazioni concrete, coerenti e condivise. Sempre nel bene supremo della città.
Quanto è successo dimostra la qualità politica che ci ha l’ultima consegnato tornata elettorale. La gente vuole e deve sapere quali motivazioni politiche ha indotto Forza Italia, Molo 21 Popolari, M5S, quella che rimane del PD, lo voto Gianni, Con, Manfredonia Nuova ad unirsi per porre fine alla consiliatura. Quali finalità li ha legati per il passato, quali per il presente e per il futuro.
Qual è il loro progetto alternativo per la città. Credo che ognuno di questi soggetti politici non saprà dare spiegazioni logiche e coincidenti con tutti i firmatari. Tuttavia, una parvenza di logica la troveranno. Ancora più importante i 13 consiglieri firmatari devono dire con chiarezza, onestà e trasparenza quale è la vera motivazione della sfiducia.
Ci sono problemi ed interessi personali? Forse, anzi probabile! A questi si chiede di chiarire! Quale interesse, quello che fino a qualche ora fa coincideva con le formazioni politiche sfiduciate, oppure è interesse personale. Chiariscano. Lo devono alla città, alla loro coscienza, alla loro dignità personale. “Tengo Famiglia “è più dignitoso che arrampicarsi sugli specchi.
Giovanni Caratù – Manfredonia Che Funziona