Solo un nuovo ingresso nella giunta ridotta a sei assessori
SE NE aspettavano due, ma ne è entrato uno solo. Il sindaco Gianni Rotice a poco più di un mese dalla crisi amministrativa della sua formazione di governo, ha rimesso in piedi l’esecutivo che, come noto, aveva perso due componenti della giunta: il vicesindaco Giuseppe Basta di FI, cacciato dal sindaco, e Libero Palumbo di Città protagonista, dimessosi. Quella appena decretata sarà una giunta a sei: dei due fuoriusciti dall’esecutivo ne è stato rimpiazzato uno solo. Il new entry è, come ampiamente preannunciato, l’ingegnere Andrea Trotta, con esperienze maturate nelle passate amministrazioni, al quale sono state conferite le deleghe della transizione ecologica. Quelle alle risorse finanziarie e programmazione se l’è riservate per sé il sindaco Rotice.
CAMBIAMENTI in giunta ce ne sono: l’assessore allo sviluppo economico occupazione e sport, Antonio Vitulano (ex FI), è stato promosso vicesindaco; mentre l’assessora al bilancio Antonella Lauriola, è stata trasferita agli affari generali e personale, in buona sostanza una bocciatura ampiamente pronosticata date le lamentele avanzate sulla sua gestione del settore. Intoccato è rimasto il resto della giunta: Michele Di Tullo da poco chiamato in giunta per ricoprire (terzo titolare) il settore dei lavori pubblici; Grazia Pennella al Welfare e politiche di genere; Anna Trotta alla pianificazione urbana strategia e periferie.
UNA GIUNTA, questa del sindaco Rotice 2, più che a geometrie variabili, liquida, adattabile a seconda del «principio del tradimento e della necessità di sopravvivenza» ha scritto Forza Italia. Un esecutivo tutto da sperimentare. Le voci e i susurri che corrono segnalano l’ennesima formazione ad uso e consumo dell’egemone indiscutibile di una coalizione che si va caratterizzando sempre più a marchio familiare (anche il nuovo Andrea Trotta ha nel suo studio una costola di Rotice), così come il rafforzamento della rappresentanza di amici esterni alla politica. Fa altresì discutere l’interim del bilancio, con conseguente eliminazione di un titolare effettivo (e competente al ruolo): non è riuscito il sindaco a trovare (convincere) un professionista che accettasse l’incarico del settore finanziario? Un settore indubbiamente ostico e complicato che l’imprenditore Gianni Rotice ritiene come gestire.
NESSUN accenno ad uno straccio di programmazione, di segnalazioni di obiettivi cui puntare per questa seconda fase del mandato amministrativo: solo uno stringato comunicato istituzionale. Una ripartenza della giunta piuttosto sommessa (il solito selfie di gruppo): niente manifestazioni di giubilo e proclami di rinascita della città come strombazzati per il corso Manfredi meno di due anni fa quando è stata salutata la nascita dell’era Rotice. Probabilmente la presa d’atto di una realtà che espone una preoccupante decadenza politica, economica, sociale, morale. Le attese della popolazione sono sempre tante e preoccupate, molto meno le speranze e la fiducia che qualcosa possa cambiare.
Michele Apollonio