La maggioranza delle persone è alla ricerca di nuove avventure quando viaggia, e di fatto il settore del turismo è in costante evoluzione per i cambiamenti presenti tra domanda e offerta. Non si cerca più semplicemente quella capitale europea da visitare in un week-end o giù di lì, ma è invece molto più diffuso il desiderio di evadere dalla propria realtà per scoprirne una mai vista prima. La possibilità di perdersi a contatto con la natura tra un angolo paradisiaco e l’altro, e con l’osservazione degli animali selvatici locali, risulta entusiasmante per chiunque. Allontanarsi dall’occidente sembra essere il trend del momento, e siccome il tema della sostenibilità è delicato, conoscere l’ambiente globale diventa fondamentale. Ma ci sono diverse tipologie di viaggio tra cui scegliere.
Fare un safari in Africa è una di quelle esperienze che vanno oltre la semplice vacanza dato che, per come è strutturato, questo tipo di viaggio genera un coinvolgimento fisico ed emotivo difficilmente eguagliabile. Ovviamente partire nel periodo giusto (questo articolo del sito stograntour.com suggerisce quando andare in Africa per un safari) consente di godersi tale esperienza al meglio e ammirare un numero maggiore di animali. Tuttavia, non bisogna paragonare in alcun modo l’osservazione degli animali durante il safari a quella in un qualunque zoo. Infatti, siccome sono nel loro habitat naturali, non c’è un posto fisso dove trovare le diverse specie selvatiche, anche all’interno dei vari parchi nazionali. Soltanto con una guida si potrà avere qualche certezza in più. Ma per saperne di più: ecco quali sono i tipi di safari e cosa si fa in ciascuno di essi.
Safari a piedi
Svolgendo un safari a piedi, si sceglie di passeggiare in compagnia di un gruppo e di una guida all’interno di uno dei numerosi parchi nazionali africani. In essi è possibile osservare la fauna e la flora locale, ammirando panorami unici al mondo. Tuttavia, è bene sapere che un safari a piedi potrebbe risultare leggermente rischioso a causa della libertà degli animali, i quali sono pur sempre imprevedibili. Ma per prevenire qualunque pericolo, è severamente vietato avventurarsi in solitaria nel parco, tanto che la visita è possibile soltanto se accompagnati da un ranger esperto e da uno armato. Si può scegliere se effettuare un safari a piedi privato o se in gruppo con altri turisti.
Safari escursionistico
Il safari escursionistico è molto affascinante seppur faticoso, ma gli amanti della natura e dell’esercizio fisico non possono esimersi dal farlo. Molto spesso si opta per il trekking nelle aree montuose dell’Africa, come il monte Kenya, quelle di Drakensberg e il famoso Kilimangiaro. Di frequente tali escursioni vengono proposte in combinazione con i game drive, così da esplorare al meglio ciascuna zona.
Game drive
Una tipologia di safari parecchio affascinante e perciò tra le più richieste in assoluto, è quella del game drive. Questa attività permette di esplorare i vari parchi nazionali e le riserve di caccia stando a bordo di un veicolo – jeep 4×4 di solito – guidato da un autista-guida esperto. Ciò avviene anche perché nella maggioranza dei casi i turisti non possono guidare da soli un veicolo, essendo sia loro un potenziale pericolo per gli animali che viceversa, e persino la strada può diventare difficoltosa.
In linea di massima si organizzano due game drive giornalieri, di cui uno la mattina e uno nel tardo pomeriggio, e ognuno dura circa 2 o 3 ore. Per far sì che le persone possano scattare le foto, la guida si avvicina in maniera cauta agli animali, arrestando poi la corsa del veicolo. Si segnala che è sempre vietato scendere dalla vettura. Tra i pochissimi parchi nazionali a permettere il self drive c’è il Kruger in Sudafrica, poiché gran parte della strada è asfaltata. Generalmente si opta per un fuoristrada proprio perché si devono attraversare percorsi di terra battuta.