Domenica 24 Novembre 2024

Il pesce del Golfo di Manfredonia non va in vacanza

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A rifornire giornalmente le pescherie ci sono le barche della piccola pesca

A FINE luglio scorso è scattato il fermo pesca nei compartimenti marittimi pugliesi che rimarrà in vigore fino al 9 settembre prossimo. Ma il pesce fresco, pescato di giornata, non mancherà di far bella mostra di sé sui banchi delle pescherie sparse per la città. Anzi, se vogliamo, è anche più speciale, pescato dalle barche della cosiddetta “piccola pesca”, che cioè praticano l’attività di cattura del pesce nel golfo, senza l’utilizzo di attrezzi trainanti. Il fermo pesca biologico riguarda infatti i grandi pescherecci che praticano la pesca intensiva con l’utilizzo di reti a strascico e di quelle divergenti o volanti.

  ANCHE dunque nel clou del periodo estivo, quando maggiore è la propensione a consumare i prodotti del mare, i buongustai della cucina marinara hanno una vasta e assortita gamma di pesce da poter gustare. Le ricette sono tantissime e tutte di grande appeal per lo stomaco e per gli occhi, da preparare in casa o da gustare nei ristoranti.

IN QUESTA passerella succulenta, un posto privilegiato hanno i crostacei molto apprezzati come lo scampo, il gambero, la canocchia, il granchio fino all’aragosta e all’astice, e i cosiddetti e ricercati “frutti di mare”, vale a dire cozze (nere o pelose), vongole (con la variante lupini), cannolicchi, capesante, fasolari, telline, passando per le ostriche (se ne producono anche nel golfo di Manfredonia) e i ricci il cui prelievo dai fondali marini è controverso, fino ai poco apprezzati, ma straordinari a guardali (il colore del frutto affascina) ma ancor più a consumarli appena raccolti. (Ci sarebbero i datteri ma la loro cattura scovandoli furtivamente negli scogli, è tassativamente vietata). Naturalmente il consiglio è quello di cuocerli, ma quando la provenienza è garantita, si possono gustare crudi in tutta la loro fragranza. Un tempo quando il mare non era attraversato da mille “corpi estranei” per le strade di Manfredonia si potevano incontrare carrettini spinti a mano sui quali erano esposti una gran varietà di frutti di mare che si mangiavano all’istante. Una scena scomparsa da tempo della Manfredonia d’altri tempi ricordata nelle cartoline illustrate che i manfredoniani pubblicano su fb. È il progresso, bellezza.

PRESSOCHE’ intatta è rimasta la pesca come fonte economica, da sempre un sicuro caposaldo dell’economia manfredoniana sempre più adattato alle esigenze della gestione al passo dei tempi. Una evoluzione contrassegnata dal passaggio del vecchio mercato ittico, alla nuova e moderna strettura in progress con i suoi alti e bassi. La gestione da parte della “Società cooperativa produttori ittici” va gradatamente assestandosi e adattandosi alle avanzate metodologie di mercato. Tra le novità introdotte, quella dell’asta elettronica che tuttavia fa fatica ed entrare nella routine di vendita abbarbicata alla vecchia asta alla voce. «Ma il cambiamento anche se lento c’è» afferma il direttore Pasquale Pappalardo. «I pescherecci – annota – che conferiscono il pescato al mercato generale, sono in aumento». Tra le garanzie assicurate quella della sicura vendita del pescato. «Abbiamo stretto un accordo – rivela Pappalardo – con un importante commerciante di pesce di Porto Sant’Empedocle per il ritiro di tutto il pescato che rimane invenduto nella giornata». Per la ripresa a settembre sono annunciate interessanti novità che rafforzeranno e rilanceranno il settore.

Michele Apollonio

 

 

 

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