Ancora un efferato delitto si è consumato ieri nel territorio di Mattinata: un allevatore trentenne, padre di tre figli, è stato barbaramente assassinato. Nulla e nessuno possono trovare giustificazione a simile barbarie che infanga comunità e territorio.
Come Pastore di questa antica Chiesa del Gargano, di fronte a simili eventi criminosi, non posso che continuare a ripetere, adattandole al nostro territorio, le parole del Profeta Isaia “Per amore del mio popolo non tacerò!” (cf Is 62,1): omicidi, tentati omicidi, sparatorie, atti intimidatori ed estorsioni, furti e riciclaggio di denaro proveniente da spaccio e ogni altro tipo di malaffare, se fanno del nostro territorio un luogo ad alta esposizione mafiosa, al tempo stesso impongono di convertirci ad un modo di vivere più umano e trasparente, caratterizzato da onestà, rettitudine e legalità, promuovendo una società più giusta e fraterna.
La nostra Chiesa è più che mai impegnata a risvegliare le coscienze, a educare al senso civico, a formare persone che abbiano il coraggio di assumere la responsabilità di essere sempre più onesti cittadini e buoni cristiani.
Con forza non posso che continuare a ribadire che anche in contesti ardui e problematici come il nostro è possibile costruire un futuro diverso, che semina e raccoglie frutti di legalità, sconfiggendo le “strutture di peccato” e innescando alleanze positive per riedificare nella giustizia la casa comune della nostra bella e amata Terra garganica.
Nel denunciare questo grave fatto criminoso occorso ieri, assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza alla famiglia del defunto e mi stringo con tutto il mio fraterno sostegno alla popolazione di Mattinata, alle sue Istituzioni cittadine e alla comunità parrocchiale della Madonna della Luce, che sprono a continuare a percorrere il cammino già intrapreso di comunità laboriosa, onesta ed ospitale che vive nella legalità e testimonia la civile convivenza e la bellezza del Vangelo.
p. Franco MOSCONE crs
arcivescovo