Se solo non fosse una triste realtà, ciò che accade quotidianamente a palazzo San Domenico sembrerebbe lo scenario di un’avvincente fiction, che ad ogni puntata regala incredibili colpi di scena. L’ultimo episodio si svolge come un vero e proprio giallo, in cui il sindaco Gianni Rotice Rotice si ritrova a dover affannosamente dimostrare la legittimità dei suoi atti nella gestione di un immobile a Siponto di cui detiene il possesso. Nell’intricata trama, il mistero dei presunti abusi edilizi viene svelato gradualmente, grazie ad un quotidiano online, con nuove e sorprendenti informazioni.
Ma, piuttosto che concentrarsi sulla dimostrazione oggettiva dell’esistenza o meno degli abusi edilizi, il sindaco sembra più interessato ad individuare chi ha effettuato le segnalazioni alla testata giornalistica. È ovvio che questo atteggiamento non fa che sollevare dubbi sulla sua effettiva volontà di risolvere la questione e di garantire la trasparenza necessaria. Insomma, gli abusi ci sono o non ci sono?! La città merita una risposta chiara e definitiva. Non dobbiamo dimenticare che per una questione di abusi edilizi un’assessora si è dovuta dimettere qualche settimana fa.
Le dichiarazioni del Sindaco, che afferma di aver presentato una “richiesta di legittimazione delle aree in possesso”, lasciano i cittadini tra il dubbio e l’ironia e una domanda sorge spontanea: come mai se non ci sono abusi, come Rotice afferma, la domanda di legittimazione dallo stesso presentata non è ancora andata a buon fine e risulta ferma da ben cinque anni?
Per far chiarezza su questa vicenda, ho deciso di porre un’interrogazione direttamente al Sindaco Gianni Rotice durante il prossimo Consiglio comunale ed ho inviato una comunicazione pec contenente le seguenti domande: come intende gestire la questione degli abusi edilizi legati al polder n. 20, in suo possesso? Quali misure intende adottare per garantire trasparenza e imparzialità nella gestione di questa vicenda, considerando la sua posizione di Sindaco ed il possibile conflitto di interessi? Qual è la sua posizione riguardo alla necessità di una piena collaborazione e trasparenza da parte delle autorità competenti, come i Vigili Urbani e l’Ufficio Abusi Edilizi, nella verifica e risoluzione di questa vicenda? Ritiene opportuno richiedere un’indagine indipendente sui presunti abusi edilizi in cui è coinvolto, al fine di garantire un trattamento equo e un’analisi oggettiva delle violazioni?
In questa caccia alla legittimazione perduta, la città di Manfredonia non può essere lasciata nell’ombra dell’incertezza. La credibilità dell’Amministrazione comunale e la salvaguardia delle norme edilizie devono essere al centro di ogni azione intrapresa, tenendo conto anche del fatto che il sindaco Rotice fa della lotta all’abusivismo il suo cavallo di battaglia.
In una storia degna di un thriller, la città merita un finale chiaro. Sarà disposto il sindaco a richiedere un’indagine indipendente per una valutazione obiettiva dei presunti abusi edilizi? Come garantirà la trasparenza e l’imparzialità nel risolvere questo enigma, evitando ogni sospetto di conflitto di interessi? Forse con l’ennesimo show mediatico da usare come arma di distrazione di massa? Piuttosto, il mio invito è di riferire nelle opportune sedi, rispondendo in Aula Consiliare direttamente ai suoi concittadini.
Manfredonia, sempre più abbandonata a se stessa, resta in trepidante attesa del finale e soprattutto della dimostrazione che nessuno, nemmeno un sindaco, può essere considerato al di sopra delle leggi.
Maria Teresa Valente
Capogruppo Consiliare CON Manfredonia